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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 10:50.

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Via libera della commissione Senato alle quote rosa: 30% di donne nei cda dal 2015Via libera della commissione Senato alle quote rosa: 30% di donne nei cda dal 2015

Le quote rosa nei Cda delle aziende quotate in Borsa andranno a regime con almeno un 30% di presenza femminile dal 2015. Questa mattina si è acceso il semaforo verde al provvedimento in Commissione Finanza al Senato dopo l'impasse di ieri, con il governo contrario all'entrata a regime dal 2015.

Oggi il'esecutivo ha ritirato il parere contrario espresso ieri all'emendamento di Maria Ida Germontani (Fli), che rappresentava una mediazione bipartisan raggiunta in commissione, sulla gradualità di entrata in vigore delle norme in due mandati. Il governo aveva chiesto una pausa nei lavori per un approfondimento. Questo ha consentito di approvare il ddl sulle quote rosa che ora andrà in aula. In pratica i consigli di amministrazione e gli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo dal 2015.

Intervista a Maria Ida Germontani (Fli): quote rose indispensabili alle donne per accedere alle stanze dei bottoni (di Nicoletta Cottone)

Il governo stoppa un emendamento bipartisan che accorciava i tempi sulle quote rosa nei Cda (di Nicoletta Cottone)

Martedì 15 marzo in aula in sede redigente
Il provvedimento approderà martedì 15 marzo in aula al Senato per il via libera in sede redigente, che in pratica prevede soltanto le dichiarazioni di voto e il via libera finale in aula. La decisione è stata formalizzata questa sera nel corso di una riunione dei capigruppo di palazzo Madama. Domani mattina la commissione Finanze tornerà a riunirsi per votare il mandato al relatore e licenziare il provvedimento per l'assemblea. Nella mattinata il Pdl ha frenato sull'opzione della concessione della sede deliberante, che, saltando il passaggio in aula, avrebbe dato un colpo d'acceleratore al provvedimento. «Ciò che conta è la sostanza, non abbiamo l'ansia dei minuti», ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Ringraziamo il Governo - commenta la relatrice Germontani - per aver rispettato il lavoro della Commissione. Si sono presi del tempo ma, alla fine, hanno dato l'ok al nostro emendamento».

La legge entrerà in vigore un anno dopo la pubblicazione in Gazzetta
La commissione ha dovuto cedere sui tempi di entrata in vigore della legge che era il secondo nodo da sciogliere nel braccio di ferro tra commissione e governo. La legge entrerà in vigore, quindi, dopo un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, invece che dopo sei mesi, con una percentuale del 20% di donne nel primo mandato compreso tra il 2012 e il 2015. Poi si andrà a regime con una percentuale di presenze femminili nei board delle società pari al 33,3% nel secondo mandato tra il 2015 e il 2018. L'approssimazione per difetto o per eccesso sarà lasciata alle singole società che dovranno definirlo nei propri statuti. Le quote rosa nei cda, però, non saranno eterne: la legge prevede una norma transitoria, valida solo per tre mandati dei cda e dei collegi sindacali.

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