Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 13:19.
Cota diserta l'alzabandiera a Torino, Zaia con la coccarda tricolore a Padova
Ostilità che, a ben guardare, non sono mancate anche oggi. Così a Torino, a piazza Castello, in molti hanno notato l'assenza del governatore del Piemonte, Roberto Cota, alla cerimonia dell'alzabandiera, il via ufficiale ai festeggiamenti nel capoluogo piemontese. Non c'era il presidente (che oggi pomeriggio sarà presente all'inaugurazione del museo di Venaria) e non c'erano altri esponenti del Carroccio. Mentre il collega del Veneto, Luca Zaia, era presente stamane alle manifestazioni organizzate da Padova dal consiglio regionale del Veneto e sul bavero della giacca ha esibito una coccarda tricolore. Su cui, però, l'ex ministro non ha mancato di ironizzare. «Sembra che tutti i problemi che ha l'Italia si risolvano con il fatto che io metta la coccarda». A Trieste, poi, stesso ritornello andato ieri in scena all'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna, con i consiglieri del Carroccio che hanno disertato il consiglio comunale straordinario convocato oggi.
Contestazioni per i leghisti al lavoro in piazza a Milano
Insomma, distinguo che ribadiscono le distanze. Rese ancora più marcate dalla scelta di molti amministratori leghisti di lavorare nel giorno di festa. Accade in Veneto dove i sindaci del Carroccio sono al lavoro nei loro municipi o a Milano dove gli esponenti del Carroccio, capitanati dal capogruppo in consiglio comunale, Matteo Salvini, si sono presentati con le scrivanie in piazza della Scala e hanno distribuito ai passanti bandiere con la croce di San Giorgio. Incassando qualche contestazione da parte dei passanti. Al lavoro, ma dentro gli uffici, anche al Comune di Spirano, piccolo centro nel bergamasco, dove il sindaco del Carroccio, Giovanni Malanchini, ha lasciato ai dipendenti comunali che lo desideravano la possibilità di lavorare: 10 su 18 quelli che si sono presentati regolarmente in ufficio di buon mattino.
Giovani del Pdl srotolano tricolore sul prato di Pontida
Segnali di distanza, quindi. Ma non mancano piccoli fuoriprogramma. Succede, per esempio, a Pontida, uno dei luoghi simbolo della Lega, dove un gruppo di giovani del Pdl, ha srotolato una bandiera italiana di 24 metri sotto lo striscione con la scritta "Bossi Pontida 2011". Mentre, a sorpresa, sul balcone della sede della Lega Nord Varese è spuntata stamane una bandiera tricolore. «Noi non abbiamo messo niente», si difende il segretario cittadino Carlo Piatti. Uno scherzo fatto da qualcuno, evidentemente, a cui le provocazioni del Carroccio non sono andate giù. La bandiera è stata poi rimossa con Piatti che, in una conferenza improvvisata, ha liquidato tutto come «una goliardata». Mentre il sindaco leghista della città, Attilio Fontana, si è presentato alla cerimonia dell'alzabandiera con la fascia tricolore d'ordinanza. «Da quando sono sindaco non metto più la pochette verde», aveva detto stamane in una intervista al Corriere della Sera. Lunedì accoglierà a Varese il capo dello stato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA