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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2011 alle ore 11:49.

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Giorgio NapolitanoGiorgio Napolitano

L'Italia non può rimanere indifferente alla repressione della libertà in Libia, non può lasciar calpestare il risorgimento arabo. Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al teatro Regio di Torino, in occasione del primo appuntamento della due giorni torinese per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Napolitano ha ricordato che l'Italia nelle prossime ore dovrà prendere decisioni impegnative, difficili, su quello che sta succedendo in Libia. «Se pensiamo a che cosa è stato il movimento risorgimentale come movimento liberale e rinnovatore non possiamo ammettere - ha aggiunto il capo dello Stato - che vengono calpestate le speranze di un risorgimento anche nel mondo arabo».

Bagno di folla per il capo dello Stato
« Presidente ci difenda». Napolitano, accompagnato dalla moglie, signora Clio, è stato accolto da un boato della folla e da un lungo applauso all'arrivo al Teatro Regio di Torino
. Napolitano ha inaugurato, davanti all'ingresso del teatro, la statua di Camillo Benso, conte di Cavour. Una autentica ovazione ha accolto il capo dello Stato all'interno del teatro dove, tutti in piedi, hanno applaudito Napolitano per oltre tre minuti. Il capo dello Stato ha poi visitato la grande aula, ricavata all'interno di Palazzo Madama, in cui è stata riprodotta l'Aula del Senato Subalpino del 1848, divenuta dal 1861 al 1864 l'aula del primo Senato del Regno d'Italia. Ha visitato poi il museo multimediale dedicato a Torino.

Richiamo all'orgoglio nazionale
«Sento il bisogno di richiamare la necessità stringente di coesione nazionale», ha detto il capo dello Stato. Che «significa avere il senso della patria e della costituzione, della costituzione come quadro di principi e di regole per il nostro vivere comune. Coesione indispensabile per far fronte alle prove che ci attendono». Napolitano ha esortato a «riacquisire un patrimonio storico e ideale che abbiamo un pò rimosso per molti anni. L'abbiamo poco studiato e dobbiamo riscoprirlo». E ha ricordato che ieri, in occasione della Festa per i 150 anni dell'Unità d'Italia, «tutti abbiamo percepito uno scatto di sentimento e consapevolezza di orgoglio nazionale, cosa che volevamo suscitare».

Decisione saggia la limitazione a due mandati per i sindaci
Napolitano ha definito «una decisione saggia» la limitazione a due mandati per i sindaci. Quando fu approvata la riforma che introdusse l'elezione diretta «ero presidente della Camera. Ricordo che ebbi all'inizio delle perplessità su questa limitazione. Poi ho capito che la ragione era quella che il sindaco dotato di un mandato popolare non esagerasse troppo, non incombesse per troppi anni». Il capo dello Stato ha anche affermato che il «senso di umiltà deve guidare chiunque assolva doveri istituzionali».

Chiamparino: capo dello Stato garante della Costituzione
«Siamo lieti di poterle testimoniare la gratitudine profonda per il suo ruolo di garante della Costituzione, di riferimento morale di questo nostro tempo incerto e simbolo altissimo dell'unità del nostro paese», ha detto il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, rivolgendosi
al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia inaugurale dei festeggiamenti a Torino per l'Unità d'Italia.

Contestato un passaggio del discorso di Cota
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha invitato a non "strumentalizzare" le celebrazioni per l'Unità d'Italia, suscitando una reazione della platea del Teatro Regio con "buuu" e brusii di disapprovazione. «Ritengo che queste cerimonie - ha detto Cota - possono avere autentico risultato se non vengono utilizzate per fare polemica, strumentalizzando dei simboli, in un'assurda corsa a chi è più presente. Questo atteggiamento è un segnale di debolezza da parte di chi lo assume».

Molte le personalità presenti
Numerose le personalità presenti alla cerimonia di questa mattina: l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, il presidente di Fiat John Elkan, il consigliere delegato di Intesa San Paolo Corrado Passera, il presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo Andrea Beltratti, il presidente di Telecom Gabriele Galateri di Genola, Marco e Francesca Lavazza, Marco Boglione di BasicNet, Enrico Salza. E ancora il segretario del Pd Pierluigi Bersani, i due candidati a sindaco di Torino Piero Fassino e Michele Coppola, il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, il vicepresidente del Senato Vannino chiti, il sottosegretario ai Trasporti Nino Giachino. Presenti anche i vertici delle istituzioni locali: il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il presidente della provincia di Torino, Antonia Saitta.

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