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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2011 alle ore 10:05.
Subito dopo molte persone sono scese in piazza per festeggiare, sparando in aria e gridando di gioia. «Siamo i vincitori, siamo i vincitori», hanno scandito. La tv Al Jazira ha mostrato un carro armato che viaggiava lungo una strada con un manipolo di ribelli, seduti sulla torretta, che sventolano una bandiera monarchica, il vessillo degli insorti.
LA CRONACA DELLA GIORNATA
Le forze del leader libico Muammar Gheddafi sono entrate a Bengasi, cercando di prendere d'assalto la città controllata dai rivoltosi dalla costa e da sud, dove sono in corso pesanti bombardamenti. Lo precisa la televisione araba al Jazeera. Secondo quanto riferito da testimoni citati dall'emittente araba al Jazeera, un'esplosione ha scosso il quartier generale dei rivoltosi a Bengasi, nel centro della città. Mentre un giornalista della Bbc presente a Bengasi ha riferito di aver visto in città carri armati del leader libico Muammar Gheddafi.
Anche la città di Misurata è sotto un «pesante attacco» da parte delle forze del leader libico Muammar Gheddafi. Lo ha riferito all'emittente araba al Jazeera un portavoce del Comitato nazionale di transizione della città, Mohamed Ali.
I civili stanno fuggendo da Bengasi dopo i pesanti bombardamenti di questa mattina che hanno preso di mira zone residenziali della seconda città libica, roccaforte dei rivoltosi. L'emittente araba al Jazeera ha riferito di un bombardamento sul campo della Croce Rossa presente nel centro di Bengasi, roccaforte dei ribelli.
Il leader del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, l'ex ministro della Giustizia Mustafa Abdel Jalil, ha dichiarato all'emittente araba al Jazeera che la città è sotto l'attacco dei carri armati e dell'artiglieria del leader libico Muammar Gheddafi.
«Per 160 chilometri sulla strada a est che porta fuori dalla città ci sono macchine con famiglie terrorizzate dentro», ha detto l'ex ministro, aggiungendo che gli ospedali della città sono pieni di vittime. Jalil ha quindi sottolineato la disparità di forze dei rivoltosi rispetto alle forze libiche: «Noi abbiamo solo armi leggere, Gheddafi sembra avere armi nuove e potenti». Poi ha aggiunto: «Oggi ci sarà una catastrofe, se la comunità internazionale non attuerà le risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ci appelliamo alla comunità internazionale, a tutto il mondo libero, perché fermi questa tirannia impedendo uno sterminio di civili».
Muammar Gheddafi ha quindi deciso di portare fino in fondo la sfida alla comunità internazionale: le sue truppe hanno sferrato nella notte un'offensiva su Bengasi e questa mattina sono arrivate alla periferia ovest della roccaforte dei ribelli. In città è in corso una furiosa battaglia, con l'artiglieria, i carri armati e i lanciamissili delle forze di Tripoli che continuano a martellare i quartieri centrali.
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