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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 13:34.

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Nel rugby la nazionale inglese ha perso contro l'Irlanda (Reuters)Nel rugby la nazionale inglese ha perso contro l'Irlanda (Reuters)

C'era chi inseguiva il grande slam e chi, più modestamente, voleva evitare l'ultimo posto. Per centrare l'uno e l'altro traguardo serviva una vittoria in trasferta. Invece, per il secondo turno consecutivo il Sei Nazioni ha fatto registrare solo successi interni. Così l'Inghilterra si è aggiudicata il Sei Nazioni, che le mancava dal 2003, ma ha perso malamente in Irlanda e ora si sente un po' meno forte. E l'Italia, che poteva dare continuità al suo momento dopo aver battuto nientemeno che la Francia, si è ritrovata su un livello mediocre e ha ceduto alla Scozia.

Per gli azzurri un finale deludente, con la conferma di un problema specifico: si fa fatica a tenere alto il livello, fisico e mentale, quando bisogna giocare due partite nell'arco di una settimana. Un'occhiata al calendario della Coppa del mondo (con il decisivo Irlanda-Italia, il prossimo 2 ottobre, cinque giorni dopo Italia-Usa) ed ecco un altro fronte su cui lavorare. Peccato, perché oltretutto si poteva centrare un filotto di soddisfazioni. Nella giornata in cui l'Under 20 e la Nazionale femminile hanno battuto la Scozia sul suo terreno (rispettivamente con i punteggi di 9-7 e 26-0), è mancato proprio l'assolo più rilevante.

Di sicuro, l'ultima giornata del Sei Nazioni ristabilisce - almeno sulla carta - i rapporti di forza tra gli azzurri e i verdi irlandesi. Che hanno giocato una grande partita. Dopo pochi minuti nella ripresa l'Inghilterra era sotto 24-3. E, a fronte di un dominio assoluto, sembravano perfino poche le due mete messe a segno da Bowe e da Brian O' Driscoll, che con la segnatura di sabato è arrivato a quota 25 nel torneo, diventando il miglior metaman di sempre nella storia ultrasecolare della competizione. A quel punto sembrava perfino possibile un avvicendamento al vertice della classifica. Se gli inglesi avessero continuato a subire punti e il Galles, nel match successivo, avesse vinto in Francia con uno scarto ampio…

Poi tutto è rientrato nei binari. Intanto gli inglesi hanno almeno stabilizzato la situazione, con l'ingresso dei "vecchi" Wilkinson e Thompson, che ha segnato anche la meta del definitivo 24-8. E allo Stade del France i Bleus hanno riscattato in parte l'infamia della sconfitta del Flaminio superando senza discussioni il Galles. Ventotto a nove, tre mete a zero (con doppietta dello scatenato seconda linea Nallet) e Francia che, per il gioco della differenza punti, risale dal quarto al secondo posto, mentre al Galles tocca il cammino inverso.

Di riscatto parziale si può parlare anche per la Scozia, reduce da un 2010 più che soddisfacente e alle prese con un 2011 finora da incubo. Perdere con l'Italia avrebbe voluto dire ultimo posto, cucchiaio di legno e sorpasso da parte degli azzurri nel ranking mondiale. Ebbene, gli uomini di Andy Robinson hanno evitato tutto questo, senza fare i fenomeni ma semplicemente giocando la partita "giusta" per la circostanza, mentre quelli di Nick Mallett devono interrogarsi su un secondo tempo senza forza, senza determinazione.

Per il ct sudafricano è il quarto ultimo posto su quattro Sei Nazioni. Dal 2008 a oggi, il torneo ci ha riservato tre vittorie e 17 sconfitte. Certo, il successo ottenuto quest'anno sulla Francia ha avuto un'importanza eccezionale, tale da evitare il fallimento. Una partita vinta con il cuore, con la testa e anche con la tecnica, una meraviglia in grado di sorprendere gli appassionati di tutto il mondo. Ma per il resto non ci si discosta troppo dagli altri anni e non si merita la sufficienza. Si poteva battere un'Irlanda dimezzata, ma negli ultimi minuti del match è mancata la lucidità necessaria. Il Galles è stato assediato per un intero secondo tempo, e qui sono emersi tutti i problemi di sterilità dell'Italia.

Decisamente male le due trasferte, con l'umiliazione inglese e la delusione scozzese.
Ci si deve interrogare, tra l'altro, sull'involuzione in fase di rimessa laterale, fondamentale fonte di palloni. Gli azzurri si sono visti "rubare" il 28% dei lanci a favore: un'enormità, se si pensa che la seconda performance peggiore (quella scozzese) si ferma al 16 per cento. E sul piano del gioco il torneo ci ha "regalato" un mediano di mischia convincente (Fabio Semenzato), ma ha confermato le difficoltà in cabina di regìa: non a caso Burton e Orquera sono stati continuamente avvicendati nel ruolo fondamentale di mediano di apertura.
A questo punto non resta che lavorare per i Mondiali di settembre-ottobre. Con un ct in scadenza di contratto.


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