Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 14:32.

My24
I ribelli festeggiano la conquista di Ben Jawad. Marzo 27, 2011 (AFP)I ribelli festeggiano la conquista di Ben Jawad. Marzo 27, 2011 (AFP)

Accordo raggiunto a Bruxelles tra i 28 ambasciatori del consiglio atlantico della Nato: all'Alleanza sarà affidato il comando di tutte le operazioni militari previste dalla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite sulla Libia. La Nato sarà quindi responsabile non solo dell'applicazione della no-fly zone e dell'embargo navale - compiti già assegnati a Bruxelles - ma anche le operazioni di attacco al suolo a difesa dei civili, finora competenza esclusiva della «coalizione dei volenterosi» guidata dagli Usa, cui hanno partecipato anche in prima battuta Francia Gran Bratagna, oltre Canada e Italia.

Il generale canadese Charles Bouchard è stato nominato comandante della task force multiforze combinata per l'operazione «Unified protector» sull'applicazione dell'embargo marittimo alla Libia. Bouchard guiderà da Napoli le forze Nato e non-Nato - precisa un comunicato dell' Alleanza atlantica - assegnate all'operazione.

La Nato è impegnata in Libia nell'attuazione dell'embargo e della zona di interdizione aerea (No-fly zone). «Questa è una chiara dimostrazione dell'impegno dell'Alleanza a far fronte ai proprio obblighi sotto il mandato dell'Onu, dando prova della propria ferma intenzione di fare quanto sia necessario per proteggere la popolazione libica - ha detto il generale Bouchard - si tratta di una decisione molto importante che l'Alleanza ha preso in un brevissimo lasso di tempo». Come rivelano fonti diplomatiche, la Nato intende limitare i raid a protezione dei civili e delle zone abitate.

Del resto l'obiettivo militare dell'intervento non è la destituzione del colonnello perché ogni «cambiamento di regime è molto complicato» da realizzare, come ha affermato il segretario alla Difesa americano Robert Gates. Una posizione ribadita anche dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton.

L'avanzata dei ribelli

Prosegue, intanto, l'avanzata delle forze ribelli, che puntano rapidamente verso Sirte (roccaforte e città natale di Gheddafi), dopo che la località è stata lasciata da venti mezzi militari. Con l'arrivo a Ben Jawad, infatti, tornano sotto il controllo delle forze di opposizione al regime tutti i maggiori terminal petroliferi del settore orientale della Libia (Es Sider, Ras Lanuf, Brega, Zueitina e Tobruk). I campi petroliferi riconquistati nelle ultime 48 ore consentiranno ai ribelli di «produrre almeno 100mila, 130mila barili al giorno, e possiamo facilmente arrivare ad un ritmo di 300mila», ha detto Ali Tarhoni, responsabile per gli affari economici dei ribelli. A Ras Lanuf, considerato il secondo sito strategico per il settore energetico libico, c'è una raffineria da 220mila e numerosi depositi di petrolio e gas. L'altra città conquistata, Marsa el Brega, è invece sede di un importante terminal per l'export. Tobruk, altro centro petrolifero del Paese, è rimasto poi nelle mani dei ribelli sin dall'inizio della rivolta contro Gheddafi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi