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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 13:47.
«In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani». Silvio Berlusconi ha aperto così, con una promessa, il suo discorso a Lampedusa dove è giunto oggi per illustrare il piano del governo per l'emergenza sbarchi. Accanto al presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, Berlusconi ha annunciato poi «una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria» agli abitanti dell'isola . «Fino a ieri non avevo la soluzione al problema chiara - ha spiegato il Cavaliere da un palco allestito per l'occasione -, poi ho messo a punto un piano che vengo a raccontarvi e che è già scattato dalla mezzanotte di ieri. Con Tremonti, che ho incontrato ieri sera, abbiamo trovato i mezzi per la soluzione del problema».
Il presidente del Consiglio: da Tremonti ok a un anno di moratoria per l'isola
Proprio il ministro dell'Economia, ha chiarito il premier in una conferenza stampa convocata al termine della sua visita, «ha preso l'impegno per una moratoria fiscale, bancaria e previdenziale di un anno a Lampedusa, ma penso che possa continuare anche oltre». Subito dopo l'incontro con le autorità nel municipio dell'isola Berlusconi ha incontrato i giornalisti ed è tornato sull'emergenza sbarchi. «Tra i migranti arrivati a Lampedusa - ha detto il Cavaliere - ci sono alcuni dei 13.600 evasi dalle carceri. Abbiamo fatto in modo che queste persone non si immettessero nel tessuto sociale, mantenendo presidi che hanno evitato che ciò che accadesse». Il premier ha poi aggiunto che «dalla Tunisia non ci saranno più partenze» e i migranti che arriveranno «sulle banchine di Lampedusa saranno subito imbarcati sulle navi con destinazione Tunisia o altri centri».
Il piano del governo scattato ieri a mezzanotte
Arrivando poco dopo le 13 nell'isola Berlusconi aveva subito ricordato che l'avvio delle operazioni di trasferimento verso la Sicilia e altre Regioni d'Italia era partito a mezzanotte di ieri attraverso sei navi passeggeri, con una capacità complessiva di 10mila persone. Ora, aveva aggiunto il premier, «stiamo trattando per una settima». Berlusconi aveva anche assicurato agli abitanti che «il centro di accoglienza sarà liberato e una nave sarà sempre presente a Lampedusa per trasferire i migranti man mano che giungono sull'isola, ed evitare così che si riproduca la situazione di questi giorni con migliaia di tunisini ammassati sull'isola». Il Cavaliere non aveva nascosto che il miglior modo per risolvere l'emergenza sono i rimpatri. «Riportarli là da dove sono partiti sarebbe il segnale più forte. Noi abbiamo ottenuto dal nuovo governo della Tunisia l'impegno alla riaccettazione di tutti i tunisini» giunti clandestinamente in Italia.
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