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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 19:22.

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Clima sempre più teso sulla giustizia tra maggioranza e opposizione. Con il Pdl che accelera per incassare subito il via libera sul processo breve e sulla prescrizione ridotta per gli incensurati. Così il centro-destra ha chiesto e ottenuto stamane di invertire l'ordine del giorno della seduta dell'aula (guarda l'agenda dei lavori) per esaminare e votare immediatamente il provvedimento sul processo breve facendo slittare la legge Comunitaria che contiene la norma sull'ampliamento della responsabilità civile dei magistrati. «Non si tratta di processo breve, ma di processo europeo che abbia tempi decenti come richiede l'Europa e come richiedono i cittadini», ha quindi commentato il premier Silvio Berlusconi da Lampedusa dove è giunto oggi per l'emergenza sbarchi.

Scontro tra La Russa e Fini che sospende la seduta. Esame del ddl slitta a domani
La temperatura del confronto tra i poli è poi salita nel corso della giornata. Così, durante il sit-in di protesta organizzato nel pomeriggio dal Pd davanti a Montecitorio, non sono mancati i momenti di tensione tra la polizia e i manifestanti decisi a raggiungere il portone di Montecitorio. Dal corteo è quindi partito un lancio di monetine all'indirizzo del ministro della Difesa Ignazio La Russa accompagnato da urla e slogan: «Mafiosi, ladri, vergogna». Il ministro La Russa è stato quindi costretto a rientrare nel palazzo e in aula ha ricostruito l'accaduto. «Si tratta di una contestazione premeditata contro la maggioranza, gli organi costituzionali e la libertà del Parlamento», ha detto La Russa che ha accusato poi il Pd «di essere complice dei violenti». Al termine del suo intervento il ministro si è quindi alzato in piedi applaudendo in maniera ostentata l'intervento del capogruppo Pd, Dario Franceschini. A questo punto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha richiamato La Russa che gli avrebbe risposto «non mi rompere, sto applaudendo». Al secondo richiamo di Fini, La Russa ha poi pronunciato un rotondo «vaffa». Da qui la replica di Fini («non le permetto di insultare al presidenza») e la decisione di sospendere la seduta. Alla ripresa il vicepresidente Antonio Leone ha comunicato che l'esame del testo sul processo breve slitta a domani e sempre domani è stato convocato l'ufficio di presidenza di Montecitorio che dovrà verificare quanto accaduto «dentro e fuori dalla Camera».

La telefonata di scuse di La Russa a Fini
In serata, poi, Ignazio La Russa ha telefonato a Gianfranco Fini per scusarsi per quanto avvenuto oggi in Aula. Il titolare della Difesa, a quanto si apprende, ha spiegato al presidente della Camera di non aver mai voluto offenderlo, ma di aver rivolto il suo gesto al capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini. Fini avrebbe risposto che «non è stata una offesa alla persona ma all'istituzione. La gravità di quanto accaduto sarà quindi valutata dagli organismi di Montecitorio». Infatti, Fini ha incaricato i questori della Camera di preparare una relazione su quanto accaduto a Montecitorio. Per questo motivo, i questori di Montecitorio hanno incontrato stasera alla Camera il Questore di Roma Francesco Tagliente per avere un quadro preciso della situazione. Domani la relazione sarà sul tavolo dell'Ufficio di presidenza.

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