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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2011 alle ore 12:15.

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Immigrati in partenza da taranto per la tendopoli inm provincia di Potenza (Ansa)Immigrati in partenza da taranto per la tendopoli inm provincia di Potenza (Ansa)

Bagnasco: i lampedusani esempio di accoglienza
Di fronte all'emergenza determinata dall'arrivo degli immigrati dai paesi del Nord Africa e al rischio di un escalation di paura tra gli italiani di fronte all'allestimento delle tendopoli, per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, «il messaggio mi sembra che ce lo diano i lampedusani perchè sono stati e sono ammirevoli per l'esempio che danno di accoglienza, di umanità, di attenzione verso questa povera gente, di grande rispetto e di grande amore verso la povertà e il bisogno di queste persone che arrivano, almeno in parte, disperate da paesi tormentati».

Enrico Letta: 5mila persone non sono uno tsunami
"Cinquemila persone sono sono uno tsunami. Lo è stato l'arrivo dei 25/30 mila albanesi di qualche anno fa», ha commentato Enrico Letta, vicesegretario del Pd, contestando il termine usato dal premier Berlusconi per definire l'emergenza immigrati in arrivo dalle coste del Nord Africa. Per Letta, che ha parlato a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio, «l'Italia non é credibile nel prendersela con l'Europa se non sa gestire 5 mila immigrati. Quando Berlusconi parla di tsunami lo fa apposta per la campagna elettorale. Perché invece, ha detto ancora il numero due dei democratici, «é giusto che sia tutta l'Italia a gestire 5 mila persone, con i giusti rimpatri quando si parla di clandestini e con una gestione umanitaria quando si parla di rifugiati politici».

Casini: dal governo solo chiacchiere
«Noi aspettiamo che martedì in Parlamento il ministro Maroni di dica luoghi, dislocazioni e numeri. Finora abbiamo sentito chiacchiere e cose confuse», ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a margine della convention a Torino a sostegno della candidatura a sindaco di Alberto Musy. Secondo il leader dell'Udc «non si possono fare i giochi delle tre carte sulle spalle degli italiani". E se ci saranno sacrifici da fare, per l'accoglienza dei profughi, per Casini «vanno ripartiti equamente tra tutti». E ha chiesto che le operazioni di accoglienza, avvengano «con chiarezza e trasparenza». Per il capogruppo dell'Italia dei valori al Senato, Felice Belisario, «ormai é chiaro che il governo non ha alcuna soluzione per fronteggiare l'emergenza immigrazione se non quella delle tendopoli "modello Manduria", ossia luoghi ingestibili come si é già visto in Puglia, o il vergognoso "fora da i ball" di Bossi. Siamo al fallimento totale, in un mix di incompetenza, approssimazione e malafede».

Cota: Torino non può reggere maxi-tendopoli
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota (Lega Nord), ritiene «che la città di Torino non possa reggere» una maxi tendopoli. «Con le Regioni - ha aggiunto Cota - c'era un accordo per la gestione dei profughi e io mi sono fermato lì. Dovranno essere collocati in strutture di non rilevanti dimensioni: si vedrà in base alla necessità». Ma per i clandestini, ha detto Cota «non c'è alcun accordo». Il sindaco di Torino Chiamparino ha chiesto che a Torino arrivino profughi e non clandestini da espellere. E ha detto che fino a quando non ci sarà chiarezza la disponibilità dela città è sospesa».

Fughe di massa dal campo di Manduria
È abbastanza tranquilla - ma non sono mancati i momenti di tensione - la situazione nella tendopoli di Manduria, dopo la concitata giornata di ieri con fughe di massa dal campo. Al momento secondo i dati della polizia gli immigrati presenti nel campo di Manduria sono 1.602 mentre i servizi di controllo sul territorio continuano a rintracciare e riaccompagnare alla tendopoli decine di tunisini. Al campo erano stati assegnati 2.300 immigrati. Moltissimni, dunque, gli immigrati che tentano tentare la «fuga» verso il Nord e in particolare verso Francia e Belgio. Sono in corso lavori di rafforzamento della recinzione.

A Ventimiglia arrivi continui di immigrati che sognano la Francia
Continuano gli arrivi a Ventimiglia di clandestini che vogliono passare la frontiera con la Francia. Ieri sera, al suo secondo giorno di apertura, il centro di accoglienza di Ventimiglia ha distribuito 240 pasti. La struttura, che inizialmente poteva accogliere 100 persone, ora è stata attrezzata da alloggiare quasi 200 ospiti. Molti tentano la notte di eludere i controlli e passare la frontiera. Nel pomeriggio è prevista, per le vie della città, una manifestazione, organizzata dal comitato antirazzista, alla quale è annunciata la partecipazione anche di don Gallo. Domani pomeriggio alle 17, invece, la Lega Nord ha organizzato un presidio in frontiera, a Ponte San Ludovico, per protestare contro l'arrivo degli immigrati clandestini.

Ancora tensioni a Lampedusa
Una notizia infondata su un nuovo rinvio dei trasferimenti da Lampedusa, ha provocato in mattinata momenti di tensione tra i tunisini ammassati al porto, convinti che sarebbero rimasti ancora oggi sull'isola. Gli immigrati hanno formato un corteo gridando «Italia, Italia», «Palermo, Palermo», «Sicilia, Sicilia», «basta Lampedusa». A sedare gli animi è stato il vicequestore Corrado Empoli che ha la responsabilità dell'ordine pubblico nell'isola. Sul molo del porto lampedusano sono centinaia gli immigrati in attesa di partire. Ieri i tunisini, che due giorni fa avevano protestato per i ritardi nei trasferimenti e per le condizioni in cui sono tenuti nell'area vicina al porto, hanno avuto la rassicurazione sul fatto che oggi tutti saranno imbarcati, e che le navi non li riporteranno in Tunisia.

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