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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2011 alle ore 08:52.

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Il presidente della Repubblica Napolitano all'Aquila (Ansa)Il presidente della Repubblica Napolitano all'Aquila (Ansa)

A due anni dal sisma che l'ha sfigurata l'Aquila si è svegliata con gli occhi stropicciati dopo una notte di ricordi ed emozioni. Lo ha fatto con una promessa che arriva direttamente dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, giunto stamane nel capoluogo, insieme al sottosegretario Gianni Letta, abruzzese doc, per partecipare alla celebrazione ufficiale nella basilica di Collemaggio in ricordo del terremoto. «Nessuno italiano ha mai cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che due anni fa ha colpito questa bellissima città dell'Aquila. Non credo che gli aquilani debbano essere dimenticati».

Napolitano: ricostruzione complessa ma non vi abbandoneremo
La presenza del capo dello Stato nel cuore di una città che sta provando, pur in mezzo a mille difficoltà, a risollevarsi è già un segno di speranza per gli aqulilani. A loro Napolitano ricorda che la ricostruzione sarà lunga. «Sappiamo - prosegue il presidente della Repubblica - che le questioni prospettiva sono complesse, ma deve essere chiaro che per noi l'Aquila vale quanto la più grande delle città storiche del nostro Paese.

Di città storiche - rammenta ancora Napolitano - ne abbiamo di grandi, di medie e di piccole quanto a dimensioni, e tutte costituiscono un tesoro del nostro Paese che è riconosciuto in campo internazionale. Dobbiamo guardare anche con questo occhio all'avvenire dell'Aquila che ha bisogno non solo del lavoro, dello studio, delle attività quotidiane dei suoi cittadini, ma anche della rinascita di questo bellissimo centro storico».

Scuole e negozi chiusi: la città si ferma per ricordare
Davanti al capo dello Stato sfilano poi i familiari delle vittime del corpo dei volontari e anche una piccola delegazione di studenti che non riescono a trattenere l'emozione. Ma è tutta una città ad essere scossa dal ricordo di quella terribile notte. Supermercati, attività commerciali e studi professionali hanno tacitamente deciso di restare chiusi, almeno fino al pomeriggio. E così pure molte scuole, soprattutto elementari e medie inferiori, che hanno regalato un giorno di riposo agli studenti. Alle 10, poi, tutti i campanili agibili della città hanno suonato a distesa per volontà dell'arcivescovo Giuseppe Molinari. Mentre alle 11, su richiesta del sindaco Massimo Cialente, nelle abitazioni, nelle strade e negli uffici si sono osservati cinque minuti di raccoglimento per ricordare la tragedia.

Nella notte 309 rintocchi di campana per le vittime del sisma
Un ricordo che va ad aggiungersi alla commemorazione di ieri notte. Quando oltre ventimila aquilani hanno atteso in Piazza Duomo le 3,32 (vedi la cronaca de Il Capoluogo.it), l'ora fatale in cui il 6 aprile del 2009 una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.3 distrusse il capoluogo e altri 56 paesi, provocando 309 vittime e oltre 1.600 feriti. Nella piazza - che quella notte raccolse migliaia di cittadini feriti, spaventati e sgomenti - il mesto silenzio è stato interrotto da 309 rintocchi della campana della chiesa delle Anime Sante, accompagnati dalla lettura dei nomi delle altrettante vittime del sisma.

Ieri un lungo corteo per le vie del centro storico
Quello che era lo storico ritrovo degli aquilani si è riempito gradualmente nelle ore, fino ad accogliere tutto il corteo che, senza alcun incidente, dalle 21:30 era partito dalla Fontana Luminosa e aveva percorso alcune delle poche strade del centro storico messe in sicurezza.
Al corteo hanno partecipato anche i rappresentanti di comitati ed associazioni per le vittime di altre sciagure, come quelle di Viareggio e della Moby Prince.

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