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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2011 alle ore 17:06.

A Lampedusa non ci sono più «immigrati residenti», ma solo persone da poco sbarcate, che presto verranno rimpatriate. Parola di Silvio Berlusconi che oggi è tornato nell'isola delle Pelagie dopo la visita del 30 marzo scorso. In una conferenza stampa convocata al termine della sua missione, il presidente del Consiglio sottolinea così che «il piano annunciato nelle scorse settimane ha trovato attuazione». Ma, davanti ai cronisti, il Cavaliere sventola anche il contratto d'acquisto della villa "Le due palme". «La casa l'ho già acquistata, ora da un accertamento catastale è risultato che il terreno è demaniale, ma il proprietario ha la facoltà di chiedere l'affrancamento al demanio. Aspettiamo l'esito di questa procedura».
Il premier: Francia si renda conto della situazione e accetti accordo
Il Cavaliere snocciola poi i numeri degli ultimi sbarchi. «L'isola si è svuotata da migranti cosiddetti residenti. Fino a 48 ore fa non c'era neppure un immigrato sull'isola, ma in queste ore sono ricominciati gli sbarchi. Ad oggi ci sono quasi 600 persone, 250 somali ed eritrei, 350 tunisini accolti nel centro di prima accoglienza. Da lunedì cominceranno i voli regolari, due al giorno, per riportarli in Tunisia». Quanto all'atteggiamento della Francia, il premier si dice convinto come «buon senso vorrebbe che si raggiungesse presto un accordo con loro. La Francia deve rendersi conto che l'80% degli immigrati dichiara di voler raggiungere parenti e amici in Francia e se non ci sarà un accordo , saremo costretti ad inserirli nei centri di accoglienza dove possiamo tenerli solo 6 mesi e dopo sarebbero liberi di raggiungere la Francia». E anche rispetto alle critiche della Germania il Cavaliere è certo «che la cancelliera Merkel non potrà che convenire sulla necessità di una politica di compartecipazione europea».
Problema deve essere europeo. O la Ue è concreta o meglio dividerci
Insomma, il governo proverà, sin da lunedì, a imprimere una rotta diversa all'emergenza. «Sull'interpretazione delle regole di Schengen deve essere trovato un accordo perché si tratta di un problema europeo», avverte Berlusconi, non tanto «per gli immigrati clandestini che sono arrivati ma soprattutto per quelli che arriveranno». E comunque «o l'Europa è una cosa concreta o è meglio dividerci». Per la Tunisia, aggiunge poi il premier, «contiamo molto sulla dissuasione psicologica. Quando si verrà a conoscenza dei rimpatri, tutti coloro che hanno intenzione di venire qui si domanderanno se vale la pena».
La Lega si è sempre adeguata
I cronisti lo punzecchiano poi sull'atteggiamento della Lega e sulle resistenze di alcune Regioni del Nord (mercoledì è prevista la cabina di regia per il riparto sul territorio dei migranti destinati ai centri di accoglienza). «Il Carroccio - assicura Berlusconi - si è sempre adeguato alle proposte del presidente del Consiglio. Non ricordo un caso in cui non c'è stata leale collaborazione». E comunque, ragiona ancora il Cavaliere, «nessuno può sottrarsi ad un'esigenza che non è endogena, ma è un'emergenza storica. Non credo si possano avere dubbi su esigenze egoistiche né di Regioni né di Stati»
Alla Tunisia forniremo aiuti concreti
Il premier è poi tornato sull'intesa siglata con le autorità tunisine. L'Italia fornirà alla Tunisia «aiuti concreti» che consistono in 150 vetture fuoristrada, 4 motovedette per il controllo delle coste. «C'è un accordo per mandare nostre navi appena fuori le acque territoriali per l'intercettazione delle imbarcazioni». Il meccanismo, spiega ancora il premier, prevede che le nostre imbarcazioni avvertano la «marina tunisina che dovrebbe intervenire. Se questo non fosse possibile offriamo il nostro intervento con l'accompagnamento attraverso le nostre imbarcazioni al porto più vicino».
Pronto il decreto per la moratoria fiscale, previdenziale e bancaria
Berlusconi ha poi assicurato anche l'attuazion edegli altri punti contenuti nel piano del governo per il rilancio di Lampedusa. «È pronto il decreto che conterrà la moratoria fiscale, previdenziale e bancaria», ha spiegato il Cavaliere. E con l'Eni «abbiamo già studiato come ridurre il prezzo del gasolio». Nel decreto sarà contenuto anche il percorso «per la burocrazia zero» e sarà inviata all'Unione europea la richiesta per «trasformare l'isola in zona franca«. Quanto al piano manutenzione servizi, nel decreto «ci sarà lo stanziamento necessario» e, già la prossima settimana, «lanceremo la candidatura di Lampedusa - prosegue Berlusconi - per il Nobel per la pace». Presto, poi, partiranno anche gli spot per promuovere l'isola «non appena ci saranno posti a Lampedusa perché gli alberghi sono al momento tutti occupati dagli agenti di polizia, dai carabinieri, dalle forze dell'ordine e dai volontari».
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