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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 18:40.

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L'assassinio di Arrigoni è uno smacco politico per Hamas (Le Monde)L'assassinio di Arrigoni è uno smacco politico per Hamas (Le Monde)

In Italia, la notizia ha "accaparrato" tutti i siti web e i telegiornali, scrive El Pais. Arrigoni era "un cooperante e un attivista per i diritti umani" e collaborava con vari media italiani, era stato inviato speciale del Manifesto e teneva un blog sulla situazione nella striscia di Gaza da cui è stato tratto il libro "Restiamo umani". Il video dei sequestratori e la pagina di Facebook di Arrigoni "hanno ricevuto migliaia di visite e messaggi di sostegno". Arrigoni, anche se non giornalista professionista, "era diventato celebre in Italia per le sue cronache dell'attacco dell'esercito israeliano contro i civili palestinesi".

I lanci dell'Associated Press informano la maggior parte dei siti Usa, mentre il New York Times ha una corrispondenza da Gaza di Fares Akram. Il rapimento e l'uccisione di Arrigoni – scrive il Nyt - imbarazzano Hamas, che sosteneva di avere "riportato la sicurezza e di avere posto fine ad anni di caos armato a Gaza".

Arrigoni era "un volto familiare" a Gaza, dove lo chiamavano "Victor". Era stato – si legge sul Nyt – un attivo partecipante alle manifestazioni contro l'embargo imposto da Israele con l'aiuto dell'Egitto. Il Nyt ricorda che Hamas, che ha vinto le elezioni nel 2006, è essa stessa designata come organizzazione terroristica da Israele, dagli Stati Uniti e dall'Unione europea. Da quando ha preso il controllo di Gaza nel 2007, ha represso gruppi islamici più piccoli e più radicali, dopo una breve guerra contro Fatah.

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