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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2011 alle ore 13:55.

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Il Pdl prova ad allentare la morsa del Ruby-gate: Alfano mandi gli ispettori alla procura di MilanoIl Pdl prova ad allentare la morsa del Ruby-gate: Alfano mandi gli ispettori alla procura di Milano

Non passano nemmeno 24 ore dal vertice in cui Silvio Berlusconi ha dettato la nuova agenda ai suoi, che la maggioranza si rimette subito in marcia per rallentare la morsa del processo Ruby sul Cavaliere. Così, come era emerso già ieri da alcune indiscrezioni, i capigruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, hanno presentato una interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per valutare «se non ravvisi l'opportunità di intraprendere le inziative ispettive e disciplinari di propria competenza», in relazione all'operato dei pm nel caso Ruby.

Sotto accusa intercettazioni e tabulati telefonici
Nel mirino del Pdl ci sono le intercettazioni indirette raccolte dalla procura a carico del premier e l'acquisizione di tabulati telefonici, attraverso i quali i pm hanno ricostruito i movimenti attorno alla residenza milanese del Cavaliere. L'ispezione, scrivono infatti i firmatari, dovrà verificare «la correttezza o meno dell'operato della procura di Milano in ordine alle prerogative parlamentari di cui all'articolo 68 della Costituzione e relative norme di attuazione», ma anche «la regolarità della tempistica di iscrizione sul registro degli indagati dell'onorevole Berlusconi, onde accertare, che pur in presenza di un'attività investigativa già chiaramente indirizzata, tale procedura di garanzia non sia stata ritardata al fine di consentire la praticabilità del rito immediato e agevolare la prosecuzione dell'attività intercettiva in violazione della legge».

La duplice strategia della maggioranza
Insomma, la maggioranza vuole stringere all'angolo la procura di Milano e l'iniziativa di Gasparri e del suo vice è solo uno dei tasselli della strategia: l'altra è una modifica della legge 87 del 1953 (quella che regola il funzionamento della Consulta dinnanzi alla quale è stato sollevato il conflitto d'attribuzione). Obiettivo: arrivare alla sospensione del processo che si celebra davanti al tribunale di Milano in attesa che la Corte si pronunci. Ma non ci sono ancora certezze sul provvedimento a cui agganciare la norma "blocca-Ruby".

Gasparri: Camera discuta presto la legge sulle intercettazioni
Attorno ai pm prende dunque forma una duplice stretta. Che va di pari passo con l'accelerazione sul fronte della legge sulle intercettazioni. Il provvedimento, sottolinea infatti Gasparri recependo l'indicazione formulata ieri dal premier nel vertice di Palazzo Grazioli, «si deve fare. Visto che il Senato si è pronunciato un anno fa auspichiamo che la Camera possa presto pronunciarsi». Mentre sul processo breve, chiarisce il vice Quagliariello, «non crediamo che il presidente della Repubblica debba essere convinto. Siamo assolutamente sereni e non c'è nessuna opera di pressing particolare, speriamo che altri seguano il nostro esempio». (Ce.Do.)

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