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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2011 alle ore 18:45.

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La Francia pensa di sospendere il trattato di Schengen per arginare i migrantiLa Francia pensa di sospendere il trattato di Schengen per arginare i migranti

È giallo sulla posizione di Parigi in risposta all'emergenza immigrazione. Nel vertice Italia-Francia di martedì a Roma si «rifletterà» sulla possibilità di «sospendere l'accordo di Schengen in caso di defaillance sistematiche» come quella del recente flusso di migranti tunisini, ha detto una fonte dell'Eliseo a Parigi, precisando che la sospensione «sarebbe valida fin quando il problema non sarà risolto». Tuttavia in serata «le autorità francesi hanno chiarito alla Commissione europea di non avere alcuna intenzione di introdurre controlli alle frontiere interne» o «di avere mai ipotizzato una sospensione degli accordi» di Schengen. Lo ha detto Michele Cercone, portavoce della Commissaria europea per gli affari interni Cecilia Malmstroem, a seguito delle notizie in tal senso riportate dalle fonti dell'Eliseo.

Restano, in ogni caso, importanti capitoli aperti: oltre all'immigrazione e alle modalità dell'intervento internazionale in Libia, ci sono soprattutto gli acquisti francesi di aziende italiane e il nucleare. Non a caso, il formato del tradizionale summit intergovernativo italo-francese di primavera è stato ridotto quest'anno a tre ministri, oltre ai capi di Stato e di governo: Esteri, Interni ed Economia. A fare gli onori di casa a villa Madama ci saranno quindi il premier Silvio Berlusconi, Franco Frattini, Roberto Maroni e Giulio Tremonti. La delegazione francese sarà invece composta dal presidente Nicolas Sarkozy, il primo ministro Francois Fillon, il capo della diplomazia Alain Juppé, il titolare degli Interni Claude Gueant e il ministro dell'Economia Christine Lagarde. Eliminati i 'fronzoli' di memorandum d'intesa o accordi su questioni minori, si tratterà di un confronto più snello e diretto sui temi prioritari per entrambe le capitali.

«Dopo l'intervento europeo che ha riconosciuto che Schengen va corretto e rivisto si è capito che l'Ue è disposta a discutere di alcune regole, quindi la parte più emergente del confronto con la Francia, l'immigrazione, si è attenuata», spiega Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega alle relazioni con i paesi europei e l'Europa. Il riferimento è alla proposta che la Commissione europea sottoporrà il 4 maggio al Consiglio e all'Europarlamento che prevede, fra l'altro, una "comunitarizzazione" dello spazio Schengen (per cui l'eventuale ripristino delle frontiere interne, come quello di domenica 17 aprile a Ventimiglia, spetterebbe in futuro alla Commissione e non ai singoli paesi).

Sul flusso di migranti dal nord Africa andrà trovato un accordo definitivo sugli attraversamenti del confine italo-francese degli immigrati tunisini con i permessi temporanei, tenendo conto che dopo la "crisi di Ventimiglia" le tensioni tra i due paesi si sono «molto stemperate» fanno notare dal Viminale. Oltre a ciò, andranno definiti i particolari del pattugliamento congiunto aereo-navale davanti alle coste della Tunisia, previsto dall'intesa fra i ministri degli Interni Maroni e Gueant lo scorso 8 aprile a Milano, ma ancora non operativo; infine bisognerà stabilire il ruolo dell'Italia nel programma di rimpatrio dei tunisini, cui scadrà il permesso mentre si trovano in territorio francese: la competenza è naturalmente di Parigi, ma Maroni si è impegnato a fornire in ambito Ue il sostegno di Roma.

L'intenzione del ministro Roberto Maroni, riferiscono dal Viminale, è quella di trovare con i colleghi francesi "una strada comune" per affrontare l'emergenza migratoria, utilizzando "il buon senso" e non "azioni di forza", come invece era sembrato dall'iniziale intransigenza di Parigi ad accogliere immigrati provenienti dall'Italia con il permesso di soggiorno temporaneo.

«Siamo ancora tutti preoccupati di quello che potrà avvenire», commenta Mantica, ricordando il recentissimo episodio dei 760 migranti partiti dalla Libia e sbarcati a Lampedusa, «ma il clima - assicura il sottosegretario - si è molto raddolcito».

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