Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 aprile 2011 alle ore 20:21.

My24
Berlusconi a Obama: sì ad azioni aeree mirate sulla Libia. Malumori nella Lega (Ap Photo)Berlusconi a Obama: sì ad azioni aeree mirate sulla Libia. Malumori nella Lega (Ap Photo)

L'Italia parteciperà ai bombardamenti Nato sulla Libia. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una telefonata al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. L'Italia, si apprende nella serata di lunedì da una nota di Palazzo Chigi, «ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell'intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, nel partecipare su un piano di parità alle operazioni alleate, l'Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell'operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «è stato avvertito» prima che uscisse il comunicato di Palazzo Chigi, ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

«Nel corso del colloquio telefonico - prosegue il comunicato di Palazzo Chigi - il Presidente Berlusconi ha informato il Presidente Obama che l'Italia ha deciso di rispondere positivamente all'appello lanciato agli Alleati dal Segretario Generale della Nato in occasione della Riunione del Consiglio Atlantico del 14 aprile scorso a Berlino, e dopo i contatti avuti successivamente dal Presidente del Consiglio e dai Ministri degli Esteri e della Difesa, per aumentare l'efficacia della missione intrapresa in Libia in attuazione delle Risoluzioni Onu 1970 e 1973».

«A tal fine l'Italia (che sin dall'inizio sta fornendo un cruciale contributo all'operazione Unified Protector in termini sia di assetti aerei e navali assegnati alla missione sia di disponibilità delle proprie basi aeree per lo schieramento di aerei alleati) ha deciso di aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell'intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica. Con ciò, nel partecipare su un piano di parità alle operazioni alleate, l'Italia si mantiene sempre nei limiti previsti dal mandato dell'operazione e dalle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».

«Le azioni descritte si pongono in assoluta coerenza con quanto autorizzato dal Parlamento, sulla base di quanto già stabilito in ambito Onu e Nato, al fine di assicurare la cessazione di ogni attacco contro le popolazioni civili e le aree abitate da parte del regime di Gheddafi. Sugli sviluppi e sugli aggiornamenti il Governo informerà il Parlamento e i Ministri degli Esteri e della Difesa sono pronti a riferire davanti alle Commissioni congiunte Esteri-Difesa».

«Il presidente Berlusconi telefonerà tra poco al Primo Ministro del Regno Unito, David Cameron, e al Segretario Generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, per informarli di tali sviluppi, e ne parlerà domani - conclude il comunicato - con il presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, in occasione del Vertice Intergovernativo previsto a Roma».

L'irritazione della Lega Nord
La notizia è stata accolta con una certa irritazione dal principale alleato di Berlusconi, la Lega Nord. Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e responsabile delle segreterie nazionali della Lega Nord, interpellato telefonicamente dall'Ansa, ha dichiarato: «Non so cosa significhi ulteriore flessibilità, ma se questo volesse dire bombardare non se ne parla. Il mio voto in questo senso non l'avranno mai».

«Ero e resto contrario a qualunque ulteriore intervento in Libia rispetto a quello che già abbiamo reso disponibile e fatto», aggiunge il ministro. «Abbiamo già fatto abbastanza mettendo a disposizione le basi e l'appoggio logistico e il pattugliamento anti-radar - prosegue - personalmente non avrei dato neanche questa disponibilità se non in cambio di un concreto concorso delle forze alleate al respingimento dell'immigrazione clandestina e alla condivisione del peso dei profughi».

La Russa: bombardamenti mirati
«Non saranno bombardamenti indiscriminati ma missioni con missili di precisione su obiettivi specifici», ha sottolineato il ministro La Russa, precisando che l'obiettivo è quello di «evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile». Lo stesso ministro, appena dieci giorni fa, aveva dichiarato che l'Italia non avrebbe modificato il proprio approccio a livello militare. «Non credo che aumenteranno i rischi per l'Italia» dice riguardo il pericolo di ritorsioni da parte del dittatore libico. «La missione è unica - dice il ministro - prima facevamo una parte nella squadra e ora nel facciamo un'altra. Dunque non ci sono più rischi o meno rischi, nè per i militari, nè per il nostro Paese».

Proseguono gli scontri in Libia
Intanto proseguono gli tra i ribelli e le forze lealiste fedeli a Gheddafi. Le forze governative sono state respinte nei combattimenti avvenuti alle porte di Misurata, terza città del Paese assediata da settimane: lo hanno reso noto fonti della ribellione libica. «Gli scontri hanno avuto luogo nella zona occidentale della città, il resto è stato rastrellato: rimangono senza dubbio alcuni soldati nascosti che hanno paura di esser uccisi, ma non vi sono più unità militari», hanno spiegato fonti ribelli.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi