Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 17:20.

My24

Berlusconi dall'aula del processo Mills ha invocato questa mattina l'avvio di una commissione d'inchiesta sulle toghe, «per verificare se ci sia un'associazione per fini a delinquere», facendo un esplicito riferimento al «cancro» per la giustizia rappresentato dai pm politicizzati come quelli di Milano che seguono il processo Mills. Dichiarazioni definite «inaccettabili» dal presidente dell'Anm, Luca Palamara. Proprio oggi il Capo dello Stato aveva condannato le «polemiche politiche indiscriminate» contro la magistratura.

Proposta di legge già presentata il 4 febbraio
La proposta di legge per istituire una commissione d'inchiesta in realtà è già stata presentata alla Camera il 4 febbraio scorso e assegnata il 3 marzo alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, che non hanno iniziato l'esame. Primi firmatari del provvedimento, Jole Santelli del Pdl, avvocato di Cosenza e vicepresidente dei deputati del Pdl e Giorgio Clelio Stracquadanio, giornalista milanese del Pdl.

Diritto di sequestro per la supercommissione
Il testo prevede una supercommissione che potrà riunirsi in segreto, servirsi di consulenze e collaborazioni. Previsto il diritto di sequestro di atti e documenti o accertamenti tecnici relativi a inchieste in corso. Facoltà prevista dalla Costituzione all'articolo 82 e dai regolamento parlamentari che consentono alle commissioni d'inchiesta di procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Non è opponibile il segreto di Stato. La commissione potrà avvalersi dell'opera di ufficiali e agenti della polizia giudiziaria. Si potranno acquisire copie di atti e documenti su procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri enti pubblici, anche se coperti da segreto. I componenti e il personale che collabora saranno tenuti al segreto. Spese previste per il funzionamento della commissione: 50mila euro, a carico per metà del bilancio del Senato e per metà di quello della Camera.

Un anno per studiare la politicizzazione della magistratura
Cinque articoli per istituire una Commissione d'inchiesta che in un anno - si legge nella relazione di accompagnamento - dovrà esaminare il fenomeno, della «politicizzazione di parte della magistratura e della caratterizzazione di una corrente della stessa come un autentico soggetto politico che si propone di modificare il sistema politico e di trasformare radicalmente il sistema economico».

Accertamenti in 5 punti
Sono 5 i punti che la Commissione sarebbe chiamata ad accertare se il provvedimento fosse approvato così come è scritto. Dalle disfunzioni che «hanno eventualmente leso i diritti fondamentali dei cittadini garantiti dalla Costituzione», all'eventuale «presenza all'interno dell'ordine giudiziario di orientamenti politico-ideologici e di rapporti di interdipendenza con forze politiche parlamentari o extraparlamentari»; dall'eventuale «influenza di motivazioni politiche sui comportamenti delle autorità giudiziarie» alle conseguenti «deviazioni della giustizia determinate dalla gestione politicamente mirata dell'esercizio dell'azione penale»; dalla «effettività del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale e l'eventuale esistenza di un esercizio discrezionale e selettivo della funzione giudiziaria» fino agli «eventuali tentativi di interferenza di magistrati, singoli o associati, con l'attività di governo, in contrasto con il principio costituzionale della separazione dei poteri».

Venti deputati e venti senatori in commissione
La commissione d'inchiesta sarà composta da 20 senatori e 20 deputati, scelti dai presidenti dei due rami del Parlamento, dunque Schifani e Fini, assicurando la rappresentanza in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari. Nella prima seduta saranno eletti presidente, due vicepresidenti e due segretari.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi