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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2011 alle ore 08:56.

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Bombe Nato su Tripoli, gli insorti avanzano. Riappaiono i missili scud di Gheddafi (AP Photo/Darko Bandic)Bombe Nato su Tripoli, gli insorti avanzano. Riappaiono i missili scud di Gheddafi (AP Photo/Darko Bandic)

Due bombardieri Tornado GR4 della Royal Air Force britannica hanno distrutto l'8 maggio quello che all'apparenza sembra essere un deposito di razzi pesanti e missili balistici nei pressi di Sirte. Intanto la Nato annuncia che «non ha alcuna prova» che Gheddafi sia vivo o morto. Lo ha detto il brigadiere generale Claudio Gabellini, rispondendo a domande di giornalisti in un incontro stampa a Napoli, trasmesso a Bruxelles.

Le bombe di precisione Paveway 4 lanciate dai due velivoli sui un bersaglio localizzato grazie all'intelligence hanno distrutto 20 lanciatori per razzi pesanti Frog 7 e 30/40 container per il trasporto di missili balistici Scud. I primi sono in grado di colpire obiettivi situati fino a 70 chilometri di distanza ma i secondi hanno un raggio d'azione di 300 chilometri, trasportano una testata bellica da una tonnellata di esplosivo e vennero già utilizzati nel 1986 nel tentativo fallito di colpire Lampedusa.

La notizia è stata resa nota dalla Royal Air Force che sul sito della Difesa
ha diffuso anche le immagini del raid riprese dalle telecamere felpo da ricognizione Litening III di cui sono dotati i Tornado di Sua Maestà.

Le fonti militari di Londra hanno definito l'equipaggiamento missilistico una "sicura minaccia per la popolazione" ma non è certo che si trattasse di mezzi pronti all'impiego anche perché non sembra siano stati rinvenuti missili o razzi pesanti. E' probabile che quello distrutto a Sirte fosse un deposito nel quale erano ststi stoccati gli equipaggiamenti radiati dal servizio dopo che, nel 2004, Muammar Gheddafi rinunciò alle armi di distruzione di massa e, a quanto pare, anche ai vettori di queste armi quali le testate dei Frog 7 e Scud B. L'ipotesi parrebbe confermata anche dallo stato degli equipaggiamenti distrutti dai raids britannici.

Lanciatori e container erano ammassati come in un deposito. Se si fosse trattato di materiale bellico impiegabile probabilmente sarebbero stati dispersi e occultati sul terreno di fronte alla costante minaccia dei raids aerei alleati. Già all'inizio delle operazioni aeree alleate i jet franco-britannici avevano distrutto alcuni autocarri pesanti originariamente adibiti al trasporto di missili balistici Scud ma non è chiaro se disponessero anche delle armi. Se venisse confermato che il regime di Gheddafi dispone ancora di Scud operativi andrebbero rivalutati anche i rischi che l'Italia possa subire attacchi di rappresaglia. I vecchi Scud B non hanno una gittata sufficiente a raggiungere le coste siciliane ma una dozzina di anni or sono la Libia acquisì attraverso la Corea del Nord anche la versione aggiornata del missile balistico, lo Scud C, con 600 chilometri di raggio d'azione. Armi che ufficialmente sono state demolite negli anni scorsi insieme agli arsenali di yprite e gas nervini.

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