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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 08:48.

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Sulle orme del maestro, André Villas Boas sta per portarsi a casa il suo piccolo ‘triplete'. Scudetto già in bacheca, Coppa nazionale in dirittura d'arrivo e ieri sera la vittoria più prestigiosa al termine della finale tutta portoghese di Europa League tra il suo Porto e il Braga. Certo, non è la Champions che ha coronato la tripletta di Mourinho ma l' ex ‘tattico' e figlioccio dello Special One, ora non più tanto vicino al suo mentore, è l'allenatore più trendy del momento, certamente il più corteggiato dalle grandi d'Europa.

Una vittoria annunciata, quella del Porto, superfavorito sulla sorpresa Braga. Ma a Dublino non è stata la gara che ci si aspettava. Una partita bruttina, una vittoria di misura, un 1-0 risicato firmato Falcao a fine primo tempo. Forse proprio perché gli avversari non hanno mai fatto davvero paura, al Porto non è stato necessario sforzarsi molto per alzare al cielo il terzo trofeo stagionale. La squadra di Paciencia ha finto un avvio arrembante, con una buona occasione di Custodio, ma il vero obiettivo per la prima mezz'ora è stato quello di arginare la fonte di gioco dei campioni portoghesi . Un obiettivo parzialmente centrato che ha dato vita ad un primo tempo decisamente noioso con il Porto che in effetti non riesce a mostrare nulla di ciò che di buono ha fatto vedere in questi mesi . Le sue individualità però fanno la differenza anche nel computo delle occasioni. E' di Hulk il primo affondo degli uomini di Villas Boas: ci prova con un sinistro che termina di poco a lato mentre il colpo di testa di Varela finisce fuori e sembra destinato a far calare il sipario sui primi 45'.

Ma il direttore di gara ha già il fischietto tra le labbra quando i dragoni sfoderano dal cilindro l'unica azione stilisticamente valida della prima frazione. Guarin si inventa uno splendido assist per il bomber Falcao (18 centri in Europa) che incorna con un'ottima scelta di tempo e firma il gol partita infilando Artur. La supremazia è netta, e al Braga non resta che metterla sul piano fisico e sul gioco a tratti rude, ma l'occasione del pereggio arriva da una defaillance della retroguardia che si lascia sfuggire Mossorò, subentrato a Hugo Viana già ammonito. Ma Helton, in uscita, si ritrova incredibilmente la palla sul piedone per la respinta. La difesa biancoblù sbanda ancora in qualche occasione, ma per trovare il pari servirebbe una maggior lucidità negli ultimi metri che invece viene meno con il passare dei minuti. Sul finale i dragoni provano anche a legittimare il risultato sfiorando il raddoppio con Belluschi al termine di un'azione di contropiede. Nessuna sorpresa, dunque. Michel Platini consegna il trofeo alla squadra che ha dimostrato, in tutto il suo cammino europeo, una superiorità schiacciante sulle contendenti, consacrando a tutti gli effetti la nuova stella della panchina, vero uomo mercato della prossima estate, legato però al Porto da una clausola di rescissione di 15 milioni di euro che pochi club sarebbero in grado di sborsare come sovrattassa sull'ingaggio.

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