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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 08:11.

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dal corrispondente Mario Platero
NEW YORK - Nel profondo della notte americana, Dominique Strauss-Kahn ha rassegnato le dimissioni dalla sua posizione di Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale. Lo ha fatto con una lettera triste e appassionata al tempo stesso, in cui proclama la sua innocenza. Una lettera inviata ai direttori esecutivi del Fondo dal carcere di Rykers Island, dove è detenuto. La sua decisione e il testo integrale della lettera sono stati diramati in un comunicato notturno del Fondo, l'ultimo fatto a suo nome. Alla fine, nel comunicato si annuncia che il processo di selezione per il successore sarà formalizzato al più presto ed annunciato quando il consiglio avrà deciso sulle modalità.

La lettera
«Signori e Signore del Consiglio - scrive Strauss-Kahn - è con infinita tristezza che mi sento obbligato a presentare oggi al consiglio esecutivo le mie dimissioni dalla mia posizione di Direttore Generale dell'FMI. Penso in questo momento per prima cosa a mia moglie – che amo più di ogni cosa – ai miei figli, alla mia famiglia, ai miei amici. Penso anche ai colleghi del Fondo; insieme abbiamo fatto grandi cose in questi tre anni e più. A tutti, voglio dire che nego con la più grande fermezza possibile tutte le accuse che sono state fatte contro di me. Voglio proteggere questa istituzione che ho servito con onore e devozione e - specialmente - voglio dedicare tutte le mie forze, il mio tempo e le mie energie a provare la ia innocenza». Poi la firma, Dominique Strauss-Kahn.

A questo punto, la battaglia per la successione si apre in modo formale. Se Stati Uniti e Europa voteranno insieme, potrà passare certamente un candidato europeo, la Francia ha proposto il proprio ministro delle finanze, Christine Lagarde che gode della fiducia degli americani ed ha in effetti tutte le qualità per svolgere il ruolo con fermezza e grande professionalità. Ma gli asiatici premono, vorrebbero avere la possibilità dopo 60 anni di dominio euro americano delle due grandi istituzioni multilaterali di accedere ai vertici del Fondo. Probabilmente anche in questo giro gli sarà negata: L'Europa oggi è troppo importante, la crisi troppo delicata per affidare la principale istituzione internazionale che si occupa di vicende monetarie a un asiatico comunque lontano dai problemi europei. Nel frattempo, fra poche ore, gli avvocati difensori di Strauss-Kahn presenteranno una seconda richiesta di libertà provvisoria dietro cauzione. Offriranno una cauzione di un milione di dollari e di dotare Strauss-Kahn di un braccialetto che potrà controllare la sua posizione 24 ore su 24.

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