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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2011 alle ore 15:21.

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Ministeri a Milano, dietrofront Pdl sull'idea leghista e Forza del Sud rilancia: sedi a Napoli, Reggio e BariMinisteri a Milano, dietrofront Pdl sull'idea leghista e Forza del Sud rilancia: sedi a Napoli, Reggio e Bari

A Milano arriveranno dei dipartimenti. A dare l'annuncio è stato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Alla domanda «quanti Ministero arriveranno a Milano?», Berlusconi ha risposto: «Arriveranno probabilmente dei dipartimenti, Ci sono già a Milano dei dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico. Penso che non ci sia nessuna difficoltà perché alcuni ministeri possano venire a Napoli, in altre città, anche del Sud, che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino la situazione».

Berlusconi: Governo avanti nonostante il ballottaggio
Il premier ha parlato anche delle possibili conseguenze dall'esito del ballottaggio di domenica. Secondo Berlusconi, qualsiasi esso sia, non avrà «assolutamente nessun peso per quanto riguarda la continuità di governo fino alla fine della legislatura e nessuno per quanto riguarda le riforme che questo governo, finalmente, con questa nuova maggioranza potrà assolutamente approvare».

Maggioranza divisa sui ministeri al Nord
Le dichiarazioni del premier arrivano alla fine di una giornata di dichiarazioni contrastanti da parte della maggioranza, divisa sulla proposta di trasferire ministeri al Nord lanciata da Bossi. Dopo le dure critiche arrivate da due importanti esponenti del Pdl: il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Lazio Renata Polverini (che hanno chiesto un incontro urgente al premier Silvio Berlusconi per avere chiarimenti) il Pdl - attraverso una nota ufficiale dei capigruppo di Camera e Senato Gasparri e Cicchitto - ha frenato sulla proposta.

La nota dei capigruppo Pdl
«Il rapporto fra l'attività di governo e il territorio - si legga in una nota congiunta - può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territoriali».

Bossi: Berlusconi è d'accordo
Il comunicato appare un no secco alla proposta dell'alleato. Ma anche una sconfessione dello stesso Berlusconi che, in un'intervista a Telelombardia, aveva dichiarato di aver concordato con Bossi «qualche decentramento per alcune funzioni di governo». E sull'ok del premier alla linea leghista insistono gli stati maggiori della Lega. A partire dal leader Umberto Bossi. «Parola data non torna indietro - dice - sulla questione dei ministeri Berlusconi è d'accordo. E i ministeri verranno». Sulla stessa linea il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli. «Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me basta» ha ribattuto.

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