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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2011 alle ore 15:21.

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Ministeri a Milano, dietrofront Pdl sull'idea leghista e Forza del Sud rilancia: sedi a Napoli, Reggio e BariMinisteri a Milano, dietrofront Pdl sull'idea leghista e Forza del Sud rilancia: sedi a Napoli, Reggio e Bari

Botta e risposta Bossi-Formigoni
L'ipotesi di spostare uno o due ministeri al Nord non entusiasma neppure Roberto Formigoni. Il presidente lombardo, intervistato da SkyTg24, ha spiegato che «la mia regione non è interessata ai posti di lavoro ministeriali. Semmai sarebbe importante il trasferimento alle regioni di quelle competenze in più che chiediamo da tempo e che sono previste nell'articolo 116 della Costituzione sul federalismo differenziato». Bossi ha risposto anche al governatore: onomatopeicamente, cioè con una pernacchia. «Formigoni stia zitto - ha aggiunto - è presidente della Regione Lombardia per i voti della Lega, non ci credo che dica no ai ministeri in Lombardia, perchè sono troppi soldi che girano attorno ai ministeri, Milano ci guadagnerebbe troppo perchè Formigoni possa permettersi di dire no». Il governatore ribatte a stretto giro ricordando «la posizione di chiusura» dei capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato sull'argomento, affermando che «senza i voti del Pdl la proposta della Lega non va lontano».

Alemanno: Ministeri a Roma, lo dice la Costituzione
Intanto il sindaco di Roma Gianni Alemanno ritorna a criticare la proposta lanciata dal leader della Lega Umberto Bossi. Lo spostamento dei ministeri a Milano sarebbe una «violazione del mandato elettorale». E poi risponde a Bossi: «L'unica parola data che conta è quella nei confronti degli elettori. Nel programma elettorale del centrodestra non è mai stato inserito lo spostamento dei ministeri. Quindi compiere questo atto, tra l'altro senza neppure un voto parlamentare, sarebbe una violazione del mandato elettorale. I nostri elettori - ha aggiunto - si aspettano grandi riforme anche in senso federalista, si aspettano la riduzione dei ministeri non il loro spostamento con aumenti di costi e appesantimento delle burocrazie. Siamo sempre di fronte a balle perché oggi si parla di spostare solo ministeri senza portafoglio con solo qualche decina di dipendenti, ma si tratterebbe comunque di una violazione del mandato elettorale che rimette in discussione ogni equilibrio e ogni intesa. In altri termini avviso ai naviganti: Roma questa cosa non l'accetta».

Calderoli: l'albero della cuccagna è finito
«Che Alemanno dica di no lo posso anche capire, è chiaro che l'albero della cuccagna ad un certo punto doveva concludersi», ha detto il ministro leghista Calderoli che ha ribadito di esser convinto invece che tutti gli altri presidenti di regione e sindaci di grandi città siano d'accordo con il progetto della Lega. «È indubbio - ha aggiunto - che c'è anche un indotto economico dei ministeri, dunque è chiaro Alemanno e la Polverini non possono essere d'accordo, credo però che lo siano tutti gli altri governatori e tutti gli altri sindaci».

Forza del Sud rilancia: ministeri anche nel Mezzogiorno
Un altro partito alleato del Pdl, speculare alla Lega Nord, cioè Forza del Sud fondata dal siciliano Gianfranco Micciché, invece rilancia. «La Lega sappia che Forza del Sud nel momento in cui partirà questa iniziativa, ne proporrà una analoga in tutte le città del Sud per decentrare tre ministeri, uno a Napoli, l'altro a Bari e il terzo a Reggio Calabria» afferma in una nota il presidente Pippo Fallica, parlamentare nazionale del movimento arancione. Forza del Sud ha sostenuto la candidatura di Gianni Lettieri (Pdl) per la corsa al comune di Napoli raccogliendo il 5,2% delle preferenze al primo turno.

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