di Gigi Garanzini
È andata come doveva andare, con l'Udinese che l'ha spuntata sulla Lazio per l'Europa che conta e la Roma sulla Juventus per quella di consolazione. Ma è stata una serata di rispettabili emozioni, perchè il Milan non ha fatto sconti, se non nel finale, e ha creato all'Udinese una serie ragionevole di guai.

La squadra di Guidolin ha prima sofferto poi, a gioco lungo, trovato quella manovra che è stata a lungo la più brillante dell'intero campionato, ma è stata tradita proprio dal capocannoniere, Di Natale, che ha fallito il rigore della sicurezza.

La successiva traversa di Inler, anzi prima traversa e poi palo, un sortilegio ai limiti del credibile, ha gelato il pubblico del Friuli evocando sinistri presagi. Ma il Milan ormai la sua parte l'aveva fatta, e l'aver visto Pato uscire in barella con una spalla fuori uso ha suggerito ulteriore cautela. Vano dunque il pirotecnico 4-2 della Lazio a Lecce, con la resa dei leccesi solo dopo il rigore del 2-3 con espulsione del portiere.
Nessun patema invece sull'altro fronte ancora aperto, se non lo svantaggio iniziale della Roma. Ma un gran gol di Totti ha subito rimesso in sesto le cose, prima di quelli di Vucinic e Borriello.

Mentre la Juve ha dovuto inseguire per due volte il Napoli, ottenendo il terzo 2-2 consecutivo in casa e il poco invidiabile primato della peggior difesa casalinga dell'intero campionato. Riscontaro dal pubblico con cori di insulti e di scherno.

Scampoli di stagione. Come i 37 gol complessivi dell'ultima giornata, con alcune doppiette e la tripletta del giovane barese Grandolfo che ha dato un senso al finale di stagione di una squadra retrocessa, con molta dignità, da mesi. Si riparte con il campionato, salvo sorprese, il 28 agosto. Aspettando le due grandi partite che rimangono. La sera di domenica all'Olimpico la finale di coppa Italia, Inter-Palermo, ventiquattr'ore prima quella di coppa Campioni, Barcellona-Manchester.

©RIPRODUZIONE RISERVATA