Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 12:06.

My24
Libia, la Nato pronta all'attacco finale. Obama e Cameron: Gheddafi deve andarseneLibia, la Nato pronta all'attacco finale. Obama e Cameron: Gheddafi deve andarsene

L'attacco delle forze occidentali al regime libico è iniziato due mesi fa, non si intravede una fine certa e i vertici fanno dichiarazioni on del tutto in linea anche se si concorda sull'esito: il rais lascerà il potere. Secondo un alto funzionario della Nato le truppe di Muammar Gheddafi sono in fuga e la Nato sta per sferrare l'attacco finale contro il regime del Colonnello. Da Londra il presidente americano, Barack Obama, sottolinea che l'operazione in Libia è un «processo lento e continuo» che finirà per costringere Gheddafi a lasciare «la pressione sul rais non verrà meno».

In ogni caso Obama e il primo ministro britannico, David Cameron, sono d'accordo sul no al dispiegamento delle forze di terra mentre nella notte nuovi raid aerei della coalizione hanno colpito di nuovo il bunker di Gheddafi a Tripoli: sei forti esplosioni sono state avvertite a Bab Al-Aziziya verso le 23 ora locale. Obama stamattina a Downing Street ha avuto un colloquio con Cameron su Libia, Afghanistan e primavera araba. Sulla Palestina, Cameron ha sottolineato che i palestinesi devono sapere che Usa e Gran Bretagna «ci sono». Obama ha dichiarato che l'ipotesi di una richiesta all'Onu di riconoscere lo Stato palestinese sarebbe «un errore». Obama, nel corso di una conferenza stampa congiunta a Londra con il Premier britannico David Cameron, ha lanciato un nuovo appello a israeliani e palestinesi affinché scendano a «forti compromessi» per raggiungere un accordo di pace.

Il discorso al Parlamento di Londra: Obama abbandona l'Europa
Tuttavia, punto centrale del secondo giorno di visita ufficiale degli Obama a Londra, è il discorso del presidente degli Stati Uniti davanti alle Camere riunite del Parlamento britannico alle 16.30 ora italiana. Il discorso Obama, alla vigilia del summit del G8 in Francia, sarà ascoltato con attenzione in Europa, dove è stato avvertito un cambio di priorità nella politica estera americana a favore dell'Asia e a discapito del Vecchio Continente.

Jacob Zuma a Tripoli lunedì, inviato dall'Ua
Intanto il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, volerà lunedì prossimo a Tripoli per discutere con Gheddafi una strategia che gli consenta di lasciare il potere. Lo dice oggi la presidenza sudafricana.«Il presidente Zuma - dice una nota - andrà il 30 maggio a Tripoli per discussioni con il leader libico, colonnello Muammar Gheddafi, nella sua veste di membro del Comitato per la soluzione del conflitto libico dell'Unione Africana» (Ua). «Lo scopo - ha aggiunto una fonte - è di discutere una strategia di uscita per Muammar Gheddafi».

Mosca chiede cessate il fuoco
Mosca ha esortato nuovamente un 'cessate il fuoco' della coalizione internazionale in Libia, alla luce dei nuovi raid Nato lanciati nella notte contro il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli. "Si vede chiaramente che c'é una grave violazione sulle risoluzioni 1970 e 1973, - si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri russo - Gli attacchi aerei dell'Alleanza creano solo ulteriori sofferenze tra la popolazione e non raggiungeranno l'obiettivo finale, ovvero la fine del conflitto".
A giudizio di Mosca, che approvò la prima risoluzione per l'embargo sulle armi ma si astenne sulla seconda riguardante la No fly zone e l'intervento militare umanitario, i raid aggravano solo il conflitto. «Gli attacchi aerei non stanno fermando il confronto militare tra i contendenti libici, e causano soltanto ulteriore sofferenza ai pacifici civili», si afferma nella nota della Russia. La strategia adottata dalla Nato «non ci farà avvicinare in alcun modo al conseguimento dell'obiettivo complessivo, che consiste in una rapida cessazione del conflitto armato», ha lamentato il ministero degli Esteri russo. Nelle ultime due notti gli aerei alleati hanno sferrato sulla capitale della Libia i bombardamenti più intensi dall'inizio della campagna militare anti-Gheddafi.

I morti di Tripoli
È salito a 19 morti e 150 feriti il bilancio dei raid condotti dalla Nato su Tripoli nella notte tra lunedì e martedì. Lo ha riferito la tv libica di Stato Jamahiriya, dopo che in un primo momento lo stesso regime aveva parlato di tre morti. «Diciannove civili sono diventati martiri e altri 150 sono rimasti feriti nei raid dei crociati della Nato su Tripoli e i suoi sobborghi», ha affermato un giornalista dell'emittente controllata dai lealisti mentre scorrevano le immagini di feriti adagiati sulle barelle.
Nella notte la Nato ha condotto nuovi raid su Tripoli. Sei potenti esplosioni sono risuonate nella zona della caserma-residenza di Gheddafi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi