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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2011 alle ore 17:55.

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Berlusconi pronto a volare a Napoli per spingere Lettieri, ma la preoccupazione cresce nel PdlBerlusconi pronto a volare a Napoli per spingere Lettieri, ma la preoccupazione cresce nel Pdl

Aveva assicurato una nuova discesa in campo, ma finora Silvio Berlusconi si è limitato a una serie di interviste tv e di messaggi video. Niente bagni di folla, come qualcuno aveva profetizzato, anche se la tentazione di scendere in piazza è forte. Tanto che gli ultimi rumors parlano di una possibile apparizione del Cavaliere domani a Napoli alla chiusura della campagna elettorale di Gianni Lettieri. Il pressing del Pdl napoletano si è fatto sempre più forte e il premier potrebbe cedere, preoccupato come i suoi dell'ascesa di Luigi De Magistris. Secondo le ultime informazioni in mano al partito, lo scenario in vista dei ballottaggi è infatti molto negativo, anche nel capoluogo campano.

Cresce il pressing del Pdl napoletano sul premier
Per questo i maggiorenti del Pdl hanno chiesto a Berlusconi di esporsi in prima persona. La riserva non è stata ancora sciolta e tutto dipenderà dagli ultimi numeri. «Se lo scarto tra i due fosse troppo favorevole per l'ex pm - ammette un dirigente del Pdl che sta seguendo da vicino la partita elettorale - non avrebbe senso un impegno del premier. In caso contrario potremmo giocarci il tutto per tutto». Il nodo è dunque ancora da sciogliere, come pure la modalità di una eventuale incursione di Berlusconi nella campagna: alcuni vorrebbero il Cavaliere accanto a Lettieri al concerto di Gigi D'Alessio, in programma domani sera a piazza del Plebiscito. Altri, invece, preferirebbero distinguere i due eventi per catalizzare l'attenzione della città. Berlusconi potrebbe quindi arrivare direttamente a Napoli domani sera di ritorno dalla Francia, dove è volato oggi per il G8.

Si teme il cappotto nelle quattro piazze più importanti
La strada per il centro-destra è però tutta in salita. Visto che nelle rilevazioni che girano a via dell'Umiltà anche Cagliari (dove il competitor è il candidato di Sel, Massimo Zedda) e Trieste, oltre a Milano, sono considerate fortemente a rischio. Un cappotto inimmaginabile per la maggioranza fino a qualche giorno fa. E a poco servirebbe la vittoria della provincia di Reggio Calabria, considerata certa, o qualche trionfo qua e là grazie ad alleanze mirate. Come a Vercelli, dove è sicuro l'appoggio dell'Udc per il candidato del centro-destra, Carlo Riva Vercellotti, mentre nessun apparentamento con i centristi è in programma a Novara.

I centristi calibrano le alleanze per giocare un ruolo clou
«L'obiettivo - spiega Mauro Libè, responsabile enti locali dell'Udc e stratega della campagna elettorale - è scegliere i candidati sulla base di quello che hanno fatto per il territorio». In questo senso si spiega il sostegno a Varese, non ufficiale ma nei fatti, al sindaco uscente del Carroccio, Attilio Fontana (non a Mantova, però, dove pure i leghisti avevano chiesto l'appoggio dell'Udc). O ancora il matrimonio elettorale con il Pd nella corsa di Antonio Pettinari alla poltrona di presidente della provincia di Macerata. Casini domani volerà in Sicilia dove domenica e lunedì ci sarà il primo round delle amministrative. Qui è ancora fresco il ricordo degli ultimi cappotti elettorali con il Pdl sempre avanti, ma i centristi vogliono provare a incrinare quel predominio. Con una strategia molto oculata che li vede apparentati al centro-destra a Ragusa, ma decisi a lanciare anche nell'isola il Terzo Polo. A partire dalle roccaforti della maggioranza, come Bagheria, terra del ministro Saverio Romano, dove l'Udc si è fatta promotrice di un'alleanza terzopolista che coinvolge anche un pezzo del Pd cittadino e dell'Mpa, oltre a Fli e Api. Una scommessa che potrebbe portarli dritti dritti al ballottaggio.

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