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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2011 alle ore 17:47.

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La Rai e Michele Santoro «hanno convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione». È quanto si legge in una nota di Viale Mazzini.
«Rai e Michele Santoro - prosegue la nota - hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso - da troppo tempo pendente - altrimenti demandato alla sede giudiziaria. Si è ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale».

La notizia è arrivata nel pomeriggio dopo che era trapelata l'assenza di Annozero, il programma di Santoro, dai palinsesti autunnali della Rai. Per il resto, nelle proposte del Dg Lorenza Lei portate al Cda in corso a Viale Mazzini, risultavano poche modifiche rispetto a quelle portate dai direttori di rete: un nodo riguarderebbe lo spostamento di "Che tempo che fa" di Fabio Fazio al lunedì, come chiesto dal direttore di Raitre Paolo Ruffini.

Il programma di Santoro era presente nei palinsesti messi a punto dal direttore di Rai2, Massimo Liofredi, illustrati in cda mercoledì 1 giugno. I palinsesti sono stati poi sottoposti al vaglio della direzione generale, che questa mattina ha illustrato le modifiche ai direttori di rete. Santoro e Liofredi dovrebbero tenere martedì mattina alle 11 una conferenza stampa dedicata ad Annozero. L'appuntamento negli studi di via Teulada è stato annunciato come bilancio di fine stagione ma è evidente che l'incontro abbia assunto una valenza ancor più significativa considerando le novità.

Tra gli osservatori si è comunque subito diffusa con forza la convinzione che a breve Santoro annunci il passaggio ad un'altra emittente, in particolare La7, con cui è in piedi una trattativa che i bene informati definiscono «molto seria». Questa sera nel corso del TgLa7 Enrico Mentana ha detto: «Adesso spetta a Santoro prendere la decisione definitiva». Nel servizio andato in onda è stato ribadito che ultimamente Santoro «è stato sempre più in trattativa con la nostra rete, La7. Una trattativa andata molto avanti sia dal punto di vista contrattuale, sia dal punto di vista del prodotto giornalistico che Santoro e la sua squadra potrebbero autonomamente realizzare per La7. Non solo attualità ma anche la docufiction». Tuttavia ancora «nessun contratto è stato firmato».

«Spiace sempre perdere un professionista come Michele Santoro ma, come ebbi modo di dire un anno fa quando già si polemizzava su un suo possibile addio alla Rai, ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino», ha affermato il presidente della Rai, Paolo Garimberti, commentando il divorzio tra Viale Mazzini e il conduttore di Annozero.

I consiglieri Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, entrambi di area Pd, hanno commentato che l'accordo è avvenuto «a totale insaputa» del Cda. E hanno spiegato: «Noi riteniamo che questa uscita sia un danno per la Rai, anche perchè avviene senza alcuna clausola di non concorrenza». L'Usigrai si chiede «che partita ha giocato il nuovo direttore generale? Che gioco ha fatto Michele Santoro?». Rammaricato «che nell'accordo non ci sia la clausola di non concorrenza» il consigliere Rai, Antonio Verro, di area Pdl. Il consigliere ha ricordato che la scelta «è stata presa autonomamente da entrambe le parti e prevede la rinuncia a tutte le cause pendenti».

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