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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 18:05.

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Berlusconi accelera sul rilancio del Pdl ma sul fisco passa la linea Tremonti. Acque agitatissime nel partito. Nella foto il premier Silvio Berlusconi (a sinistra), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (al centro) e il leader della Lega, Umberto Bossi (Ansa)Berlusconi accelera sul rilancio del Pdl ma sul fisco passa la linea Tremonti. Acque agitatissime nel partito. Nella foto il premier Silvio Berlusconi (a sinistra), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti (al centro) e il leader della Lega, Umberto Bossi (Ansa)

Primarie? Avanti adagio, «la questione è da approfondire in futuro», per dirla con Fabrizio Cicchitto. Riforma fiscale? Silvio Berlusconi vorrebbe accelerare, ma il ministro Giulio Tremonti tiene il punto. Il rilancio del Pdl? Si riparte dal consiglio nazionale convocato per il 1° luglio che avrà il compito di modificare lo statuto per il via libera formale alla nomina di Angelino Alfano a segretario politico del Pdl. Dal vertice con lo stato maggiore del partito, convocato dal premier a Palazzo Grazioli, arriva qualche certezza in più sul futuro del partito, ma non sul tassello che preme maggiormente al Cavaliere: quello della riforma fiscale. «Non lo abbiamo esaminato», risponde seccamente Cicchitto al termine della riunione. Lasciando intendere che il progetto resta sul tavolo, ma è ancora di là da venire.

I paletti di Tremonti davanti al pressing del Cavaliere
D'altronde Tremonti è stato chiarissimo con Berlusconi e Bossi nel vertice a sorpresa convocato ieri notte a palazzo Grazioli: un taglio delle tasse non è pensabile nell'immediato con Bruxelles che vigila sui nostri conti e la crisi dell'eurozona che non accenna a placarsi. Il premier vorrebbe un segnale prima dell'estate e avrebbe ribadito a Tremonti la necessità di trovare una soluzione che ridia ossigeno alle famiglie e alle imprese, senza vanificare certo la linea del rigore imposta dall'Europa. Anche Bossi avrebbe sottolineato la necessità di rilanciare l'azione del governo con un passo in questa direzione, ma i margini, ha ribadito Tremonti, sono al momento assai ristretti.

La Lega ottiene il via libera per il decentramento dei ministeri
Al Carroccio, poi, il premier avrebbe assicurato il suo ok per lo spostamento al Nord di alcuni ministeri. Una posizione che Berlusconi ha poi ribadito ai suoi nel corso del vertice odierno a Palazzo Grazioli: l'idea è quella di dislocare lontano da Roma alcuni uffici, forse con funzioni operative. E si fa strada anche il progetto del Carroccio di aprire nuove sedi ministeriali a Pontida, luogo simbolo della Lega. Che proprio sul pratone della cittadina lombarda riunirà il suo popolo tra dieci giorni.

Acque agitate nel Pdl: Miccichè pronto a costituire gruppi autonomi
E intanto il Pdl è agitato da voci di nuove scissioni. L'ultima è quella riguardante il sottosegretario Gianfranco Miccichè che ieri ha annunciato di voler uscire dal Pdl. L'idea non è nuova. Già nelle scorse settimane il leader di Forza del sud aveva minacciato la costituzione di gruppi autonomi in Parlamento. Ora il progetto è rispuntato e prevederebbe la nascita di una federazione di forze politiche legate al Mezzogiorno: non solo, quindi, il gruppo che fa capo al sottosegretario (una decina di teste tra Camera e Senato), ma anche alcuni parlamentari che gravitano in altri partiti a trazione meridionalista.

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