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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 17:34.
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E mentre il ministro degli interni Maroni chiama a raccolta i dirigenti del Coni e della Figc per definire una strategia di intervento comune che possa fare chiarezza sugli ultimi sviluppi del caso (la riunione dovrebbe tenersi venerdì prossimo, dopodomani), i legali di Totti e di Vieri, le ultime due stelle che sarebbero state oggetto di alcune dichiarazioni degli indagati, hanno fatto sapere che procederanno per vie legali contro coloro che faranno i nomi dei loro assistiti in relazione alla vicenda.
Ad alimentare la tensione di una giornata già piuttosto movimentata per il sempre più probabile allargamento dell'inchiesta, nel pomeriggio è arrivata anche la nota dell'Agicos, l'agenzia di stampa giornalistica che si occupa di concorsi e scommesse sportive, secondo la quale nel corso degli ultimi 12 mesi sarebbero stati 40 gli incontri segnalati dall'Aams alle autorità competenti. Le gare avrebbero ricevuto un'attenzione particolare, pare insolita, da parte degli scommettitori. Tra le grandi società, soltanto l'Inter sarebbe coinvolta nel flusso di puntate anomale.
L'interrogatorio di Beppe Signori
Le novità più interessanti erano attese dall'interrogatorio di Beppe Signori, che intorno alle 15,30 è entrato negli uffici della procura di Cremona per rispondere alle domande del gip Guido Salvini. Ad accompagnare Signori, oltre ai suoi legali, anche un investigatore privato che l'ex attaccante della nazionale ha assunto per dimostrare la propria estraneità alle accuse. Ugo Vittori, massiccio, in abito grigio chiaro e capelli lunghi, ha risposto alle domande dei giornalisti sostenendo che «non solo non ci sono prove, ma queste cose non le abbiamo mai fatte». Dopodiché ha ripercorso quali sono gli aspetti a suo dire carenti dell'ordinanza di custodia cautelare. «Signori intermediario per le scommesse a Singapore, come ha sostenuto un indagato? Per quanto riguarda questa accusa, casca dalle nuvole».
Signori, è la tesi difensiva, «si limitava a scommettere e non avrebbe partecipato ad alcuna riunione dei "bolognesi", che comunque non avevano nemmeno grandi capacità economiche» ha proseguito il detective. Vittori ha anche sostenuto che il materiale sequestrato a casa del calciatore «non ha alcuna rilevanza» per le indagini. Il riferimento è al foglio scritto a mano con le condizioni per le scommesse. Un documento che, al contrario di quanto ritenuto da Vittori, sarebbe importante per le indagini.
Erodiani: non mi risultano combine in A
Al termine dell'interrogatorio l'avvocato Silvio Caroli, legale dell'ex attaccante della Nazionale, lasciando la Procura di Cremona intorno alle 17.45 ha dichiarato: «Signori, di fronte alla richiesta di fornire 30-40mila euro per eventualmente corrompere alcuni giocatori per la partita Inter-Lecce, ha risposto immediatamente con un secco no».
Questa mattina è stato ascoltato un altro dei protagonisti della vicenda, Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse. A proposito della presunta combine riguardante partite di Serie A, il legale di Erodiani, Giancarlo De Marco, ha ricordato come l'assistito già davanti al gip avesse detto che «non ne sapeva niente o che, comunque, non era di sua conoscenza che ci fossero stati condizionamenti» in incontri della massima serie.
Le scommesse all'estero
A questo proposito, circa le ipotesi secondo cui le scommesse illegali sulla serie A fossero veicolate su circuiti esteri, anche in Asia, «i fatti della recente cronaca giudiziaria evidenziano che parte rilevante delle scommesse oggetto di indagine è stata sottratta alla rete ufficiale dei concessionari di Stato e ha utilizzato canali di operatori esteri privi di concessione dello Stato o, addirittura, siti illegali extraeuropei», hanno affermato i Monopoli di Stato in relazione all'inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona. «Ogni qualvolta il flusso di gioco si colloca fuori del circuito ufficiale della raccolta dei concessionari di Stato viene di fatto impedita ogni attività di monitoraggio, verifica, analisi e controllo», è la tesi dei Monopoli.
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