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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 13:26.

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L'ultimatum di Maroni: basta soldi per bombardare la Libia. Il governo cade? non ho la sfera di cristalloL'ultimatum di Maroni: basta soldi per bombardare la Libia. Il governo cade? non ho la sfera di cristallo

Nei giorni scorsi si era spinto a chiedere «scelte coraggiose» sul fisco a Silvio Berlusconi e a Giulio Tremonti. E oggi il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, invoca uno stop alle risorse destinate alla partecipazione italiana ai raid mirati sulla Libia. Così, intervenento a un convegno sui temi della sicurezza organizzato dalla Uil Polizia, il titolare del Viminale ribadisce la contrarietà del Carroccio all'impegno militare del nostro Paese su quel fronte. «Il Governo italiano e quelli europei non dovrebbero più spendere soldi per i bombardamenti in Libia, ma piuttosto per sviluppare la democrazia».

Stop ai bombardamenti altrimenti flussi di immigrati aumenteranno
Maroni arriva dritto al punto. «Il problema sono i bombardamenti - spiega il ministro - fino a quando continueranno le bombe continueranno le partenze e noi dovremo assistere i profughi, come stiamo facendo con l'aiuto delle Regioni. Bisogna mettere fine alla guerra in Libia solo con un nuovo Governo, qualunque esso sia, si potrà gestire il fenomeno. Ieri - ha ricordato il ministro - la Camera dei rappresentanti Usa ha bocciato la richiesta del presidente Obama di nuovi fondi per continuare l'offensiva in Libia. Chi metterà ora questi soldi?». Il titolare dell'Interno sottolinea poi un paradosso: mentre tutti i servizi e le potenze occidentali cercano di capire dov'è nascosto Gheddafi, il leader libico si mostra in tv mentre gioca a scacchi. «Com'è possibile? C'è qualche cosa che non funziona», lamenta ancora Maroni. Il dato di fatto secondo il ministro è che l'Italia è il paese che sta subendo gli effetti più negativi della crisi in Libia.

Il Governo arriverà al 2013? Non ho la sfera di cristallo
Poi il ministro virà sull'attualità e sulle voci che danno la maggioranza in forte difficoltà e la Lega in pressing sul Cavaliere. «Non ho la sfera di cristallo, ma se mi dovessi mettere nella prospettiva di un Governo destinato a cadere presto o tardi, dovrei andare in barca ed aspettare: la mia prospettiva è invece quella di continuare a lavorare come ho fatto in questi tre anni. E se poi salta tutto vuol dire che il lavoro fatto sarà messo a disposizione di chi arriva».

La promessa: ho chiesto un miliardo a Tremonti e a Berlusconi
Quindi la promessa di un maggiore impegno per il comparto sicurezza. impegno che il ministro spiega di aver condensato in una lettera al collega dell'Economia Tremonti e al premier, nella quale chiede un miliardo di euro per il settore. «Si tratta di risorse - spiega Maroni - che riguardano solo le spese rimodulabili. Non abbiamo chiesto cose fatte ma solo risorse per garantire le attività istituzionali. Sono risorse minime per il comparto sicurezza». I tagli lineari decisi dall'Economia, ricorda Maroni, «hanno fatto calare del 36% le risorse del ministero per il 2011, che sono complessivamente 29 miliardi. Il momento non è facile, ma il governo deve fare scelte e la sicurezza deve essere considerata una delle prime tre priorità. Spero quindi che la richiesta venga accolta». (Ce. Do.)

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