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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2011 alle ore 13:23.

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Tremonti: dimissioni in tasca? No, solo una manovra seria. Bossi: il governo rischiaTremonti: dimissioni in tasca? No, solo una manovra seria. Bossi: il governo rischia

Silvio Berlusconi tira un sospiro di sollievo al termine del vertice di maggioranza sulla manovra convocato a Palazzo Grazioli. Poi in serata il ministro dell'Economia ha incontrato i colleghi di governo per illustrare la bozza. «Sono soddisfatto del clima che ho trovato qui oggi - dice il Cavaliere ai suoi - e ora è importante trasmettere questa stessa coesione e unità anche all'esterno per dimostrare che questo governo è davvero forte». Ma Umberto Bossi non sembra così convinto e, dopo le minacce mattutine («il governo è a rischio sulla manovra») torna a ribadire il concetto al termine della riunione. «Il governo è a rischio fino a quando la manovra non passa».

Bersani: è una farsa. Casini: scaricare sul 2013 è da irresponsabili
Mentre l'opposizione critica il governo. «Siamo alla farsa drammatica», attacca il leader del Pd, Pierluigi Bersani, che contesta in particolare la scaglionatura della manovra in vista del pareggio di bilancio con la scelta di concentrare il grosso sul biennio 2013-2014. «È una presa in giro colossale per l'Italia». Lo stesso ritornello ripetuto anche dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, secondo cui «scaricare sul 2013 tutto il peso e l'onere di una manovra sarebbe da irresponsabili».

Frattini: Tremonti ha recepito richiesta di collegialità
La maggioranza insegue quindi una difficile compattezza sul provvedimento che sarà di 43 miliardi complessivi (ma le ultime voci parlano di 47 miliardi). Le tasse poi non saranno tagliate, ma ci sarà una rimodulazione, come ha spiegato al termine del confronto il ministro degli Esteri, Franco Frattini. «Le misure specifiche - aggiuge - le vedremo nella riunione di stasera (quando Tremonti ha illustrato la manovra agli altri ministri, ndr) e domani lavoreremo ancora». È poi lo stesso ministro degli Esteri a sgombrare il campo dalle voci di possibili spaccature in seno alla maggioranza. «Tremonti - sottolinea - ha recepito la richiesta di collegialità e io sono soddisfatto».

Fonti Pdl: 48 ore di tempo per gli aggiustamenti al testo
Una collegialità che, secondo fonti del Pdl, dovrebbe snodarsi secondo un preciso cronoprogramma. Il confronto sulla manovra finanziaria continuerà così nelle prossime 48 ore e i ministri e i rappresentanti della maggioranza avranno a disposizione da oggi pomeriggio un testo per studiare le misure e suggerire eventuali correzioni. Oggi pomeriggio, spiegano le stesse fonti, Tremonti consegnerà ai ministri ma anche ai vertici dei partiti di maggioranza il testo del decreto sul quale ci sarà tempo 48 ore, fino al Cdm previsto per il tardo pomeriggio di giovedì, per eventuali modifiche e aggiustamenti.

Bossi: il governo rischia fin quando la manovra non passa
Problemi rientrati dunque? A giudicare dalle parole di Frattini e di quelle del collega della Giustizia, Angelino Alfano, sembrerebbe di sì. «La Lega ha avuto un atteggiamento assolutamente costruttivo e si è posta in una logica di sostegno alla manovra e dunque alla coalizione». Ma Umberto Bossi non sembra così soddisfatto dell'esito del confronto. Il Governo rischia ancora, gli chiedono quindi i cronisti? Lui risponde secco. «Mah, rischia fin quando non è passata la manovra. Sulla manovra bisogna lavorarci ancora». Per ora il Carroccio porta a casa la modifica sul patto di stabilità per ridare ossigeno ai Comuni virtuosi. «Il taglio delle tasse non sarà in questo provvedimento. Cambia il patto di stabilità dei Comuni virtuosi», chiarisce il Senatur.

Tremonti: dimissioni in tasca? No, solo una manovra seria
Intanto stamane, alla vigilia dell'incontro, Giulio Tremonti aveva escluso un suo passo indietro. Così, quando i cronisti avevano provato a chiedergli conferma delle indiscrezioni sulla possibilità che lasci il dicastero, il ministro aveva risposto senza troppi giri di parole. «Le dimissioni in tasca? «No, in tasca ho solo una manovra molto seria e responsabile che sarà oggetto di un dibattito molto serio e responsabile. E sarà una manovra nell'interesse dell'Italia e degli italiani».

Romani: nessuna intenzione di aumentare l'Iva
Sulla manovra, poi, era intervenuto il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, a rassicurare sull'eventuale aumento dell'Iva. «Lo ribadisco non c'è nessuna intenzione del governo di aumentare l'Iva nella manovra». Romani aveva quindi voluto stoppare le polemiche intervenendo a un convegno della Cna. «Nel corso del tempo, nella delega fiscale il governo e il ministro dell'Economia decideranno cosa fare, ma oggi l'Iva non sarà aumentata».

Romano: forse ministri senza stipendio da luglio
Quanto poi a uno dei binari previsto dalla manovra, quello dei costi della politica, era stato invece il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano ad annunciare una delle misure predisposte dall'Economia. «È probabile che dal mese prossimo i ministri non abbiano più lo stipendio». Romano, che aveva parlato di "buon clima" alla riunione presieduta da Berlusconi, aveva quindi escluso «categoricamente che Tremonti esca insoddisfatto» dalla riunione politica in corso.

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