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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 13:38.

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Alfonso Papa (Olycom)Alfonso Papa (Olycom)

Nessun voto come da previsione e tutto rinviato al prossimo 6 luglio. Ma non è affatto detto che mercoledì prossimo la Giunta per le autorizzazioni della Camera si pronunci sulla richiesta d'arresto avanzata dai pm di Napoli nei confronti del deputato del Pdl, Alfonso Papa, indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. La vera novità sul caso Papa arriva però dalla bocca di Umberto Bossi, leader della Lega, che scioglie il nodo della posizione del Carroccio. Così, quando i cronisti lo intercettano per chiedergli se i due membri della Lega in Giunta voteranno a favore della richiesta dei pm, lui risponde secco. «Penso voteremo sì all'arresto».

La Russa: nessun vincolo di maggioranza. Papa chiede audizione in Giunta
Il ministro Ignazio La Russa minimizza la scelta del Carroccio («il voto in Giunta non è mai connesso a un vincolo di maggioranza»), ma la decisione del Carroccio crea parecchi problemi al Pdl in vista del voto, forse già il 6 luglio. Quando parlerà anche Papa che ha chiesto alla Giunta di essere ascoltato. «Sono assolutamente sereno e tranquillo. Mercoledì andrò in Giunta e dirò quello che ho da dire. Non intendo commentare nient'altro», ha risposto il deputato ai cronisti che gli chiedevano una battuta sulle parole di Bossi.

Nuovo rinvio in Giunta: per il Pdl c'è un «fumus persecutionis»
Stamane poi l'organismo parlamentare ha deciso di riaggiornarsi dopo aver ascoltato il relatore Francesco Paolo Sisto, avvocato del Pdl che ha sostenuto la tesi del «fumus persecutionis». «Nei confronti di Papa - ha spiegato il relatore - ci sono stati pedinamenti , intercettazioni, foto. Dobbiamo tenere conto di questi parametri e del fatto che le esigenze cautelari non sono calibrate».

Il Pdl chiede tutti gli atti del pm. Castagnetti (Pd): evitare questa pretesa
Già la scorsa settimana la Giunta si era riunita per esaminare il caso e il Pdl era riuscito a spuntare un rinvio battendo sul tasto della necessità di acquisire le sedicimila pagine di atti allegati al fascicolo del pm, tra i quali ci sarebbero anche le foto dei pedinamenti di Papa. Su questo punto si è poi registrata presa di posizione del presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti (Pd), che ha invitato il relatore «a evitare questa pretesa ai fini della decisione».

Opposizione compatta: sì alla richiesta d'arresto avanzata dalla procura
L'opposizione è infatti compatta nel voler accogliere la richiesta della magistratura napoletana di arresto e giudica «grottesco» parlare di «fumus persecutionis». Mai come stavolta il giudice è stato terzo, ha sottolineato la capogruppo del Pd in giunta Marilena Samperi, «ha fatto un'analisi scrupolosa, ha scartavetrato le richieste del pm ed è veramente grottesco che la maggioranza parli di fumus persecutionis». Pierluigi Mantini dell'Udc ha parlato di «fatti gravi e prove consistenti tanto da non vedere dove sia il fumus persecutionis». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giuseppe Consolo di Fli per cui la relazione della maggioranza non ha cambiato le cose di una virgola: «Abbiamo letto le carte, non è che la relazione può cambiare quelle». Mentre l'Idv, con l'ex pm Federico Palomba, ha bollato come «desolante l'arringa della maggioranza volta a deviare dal marcio coprendo le nefandezze di un potere illegale: non siamo davanti a reati politici ma comuni».

Resta l'incognita del voto segreto in Aula
Insomma nel centro-sinistra non sembrano esserci crepe. Mentre nella maggioranza si registra a questo punto una profonda frattura dopo le dichiarazioni del Senatur. In Giunta, dunque, il Pdl rischia di trovarsi in seria difficoltà. Senza contare le incognite legate al passaggio successivo. La Giunta ha tempo fino al 15 luglio per portare il caso in Aula qui potrebbero arrivare delle sorprese se fosse avanzata la richiesta di voto segreto (per presentarla servono 30 deputati). Nel Pdl, infatti, molti parlamentari hanno già voltato le spalle al collega di partito e potrebbero decidere di "punirlo" in una votazione non palese.

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