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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2011 alle ore 21:08.

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Al via, all'inizio della prossima settimana, gli interrogatori di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. Per la precisione dovrebbe trattarsi di un solo interrogatorio, perché dei tre destinatari delle misure cautelari emesse ieri, il solo Luigi Bisignani deciderà di presentarsi davanti al giudice, in quanto il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica è di fatto irreperibile, essendosi trasferito da alcuni mesi in Senegal, e il deputato del Pdl Alfonso Papa probabilmente, secondo le indiscrezioni raccolte al Palazzo di Giustizia, attenderà che sulla richiesta di arresto si pronunci prima la Giunta per le autorizzazioni e in seguito la Camera.

Per Bisignani - assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi e Giampiero Pirolo - nei cui confronti è stata notificata una ordinanza agli arresti domiciliari, l'interrogatorio di garanzia dovrà svolgersi entro dieci giorni dall'esecuzione del provvedimento, ma tutto lascia ritenere che esso si terrà proprio all'inizio della settimana. Nei confronti di Papa, che è stato pubblico ministero a Napoli, il procuratore generale della Cassazione ha intanto avviato un'indagine disciplinare. E la gravità degli episodi contestati al parlamentare (soldi e regali in cambio di promesse di interventi per favorire la soluzione di casi giudiziari) ha determinato l'intervento dell'Associazione nazionale magistrati che in una nota parla di «fatti gravi e inquietanti» e sollecita i probiviri a «valutare con urgenza la compatibilità di alcuni comportamenti con l'appartenenza all'Anm».

Il gip Luigi Giordano è rimasto fino al pomeriggio nel suo ufficio al dodicesimo piano del Centro Direzionale: ad oggi, né i legali di Bisignani né il difensore di Papa, l'avvocato Giuseppe D'Alise, hanno depositato richieste di copie degli atti riguardanti il complesso procedimento. Si tratta, a quanto si è appreso, di una documentazione ponderosa, che comprende sia le centinaia di pagine della richiesta di emissione di misure cautelari, firmata dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio e dal procuratore aggiunto Francesco Greco, sia numerosissimi atti allegati, tra cui le dichiarazioni rese da persone informate dei fatti (sarebbero più di cento ad essere state interrogate nel corso delle indagini e tra loro diversi personaggi del mondo della politica e dell'imprenditoria). Ad esse va aggiunta un numero rilevante di intercettazioni telefoniche. Tutto materiale che i legali intendono vagliare.

Su buona parte delle intercettazioni, in cui conversa il parlamentare, il gip nella sua ordinanza ha sottolineato la questione relativa alla loro utilizzabilità che dovrà essere chiesta alla Camera dei deputati. La procura sta valutando inoltre la possibilità di riuscire a estradare in Italia il carabiniere La Monica - accusato di aver procurato ai coindagati, in particolare a Papa, informazioni riservate su indagini in corso - anche se la questione appare di non facile soluzione in quanto tra Italia e Senegal non esistono trattati che regolano la materia. Per il momento l'indagato risulta irreperibile e il suo stato di latitanza dovrebbe scattare tra qualche giorno, appena perverrà ai magistrati il verbale delle «vane ricerche» da parte degli organi di polizia giudiziaria.

La preoccupazione nel Governo e nel Pdl
Intanto Silvio Berlusconi durante il Consiglio dei ministri avrebbe ribadito a Gianni Letta la sua stima e fiducia, ma non avrebbe nascosto ai suoi interlocutori i timori per l'inchiesta sulla cosiddetta 'P4'. Tutto il Pdl è schierato al fianco del braccio destro del premier, tirato in ballo nell'indagine che ha portato Bisignani agli arresti domiciliari. Naturalmente da parte del partito di via dell'Umiltà c'è la volontà nel testimoniare il valore della figura del servitore dello Stato, ma anche il sospetto che siano in arrivo provvedimenti giudiziari che possano provocare un altro scossone.

Anm: valutare la compatibilità di Papa
«I fatti che emergono dall'inchiesta di Napoli, nei confronti del magistrato in aspettativa per mandato parlamentare, Alfonso Papa, appaiono oggettivamente gravi e inquietanti. L'Anm chiederà al collegio dei probiviri di valutare con urgenza la compatibilità di alcuni comportamenti con l'appartenenza all'Anm». Così, in una nota, il presidente dell'Anm, Luca Palamara, il segretario generale, Giuseppe Cascini e il vice presidente, Antonello Ardituro, in merito al coinvolgimento del deputato del Pdl nell'inchiesta della Procura di Napoli sulla cosiddetta 'P4'. «Pur nel pieno rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza - prosegue il comunicato - riteniamo che la credibilità di un'associazione come la nostra si misuri sulla capacità di dare risposte immediate e visibili sulla questione morale».

Il punto sull'inchiesta: il Gip non vede indizi sufficienti sul vincolo associativo tra Papa e Bisignani
Numerose intercettazioni inutilizzabili e il capo d'accusa più grave, quello di associazione a delinquere, caduto per mancanza di «indizi sufficientemente gravi». Non tutte le richieste che i pm di Napoli Henry John Woodcock e Francesco Curcio hanno sollecitato nei confronti degli indagati nell'inchiesta P4 sono state accolte dal gip di Napoli Luigi Giordano. Anzi. Se i pm reclamavano la custodia cautelare in carcere di tutti e quattro i principali indiziati (l'ex giornalista e faccendiere Luigi Bisignani, il parlamentare del Pdl Alfonso Papa, il sottufficiale del carabinieri Francesco Giuseppe La Monica e l'assistente di polizia Giuseppe Nuzzo), il gip ha dato parere favorevole solo per La Monica (nel frattempo fuggito in Senegal) e per Papa, mentre Bisignani è finito ai domiciliari e soltanto per favoreggiamento. Resta in libertà, invece, Nuzzo.

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