Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 luglio 2011 alle ore 11:45.

My24
Alfano eletto segretario Pdl per acclamazione (Ansa)Alfano eletto segretario Pdl per acclamazione (Ansa)

La battuta sulla manovra: ceduto a Tremonti su bollo, mi ha ricattato
Quindi il Cavaliere riavvolge il nastro tornando alla lunga giornata di ieri e alla delicata trattativa sulla manovra (su cui il governo porrà la fiducia). Scherza anche Berlusconi sulla ricerca della quadra citando il ministro Giulio Tremonti, artefice del provvedimento che dovrebbe garantirci il pareggio di bilancio nel 2014. «Ieri abbiamo messo a punto una manovra. Ho ceduto a un qualcosa che era contro il nostro programma elettorale, il bollo sulle auto: è l'unica cosa contro il programma, ma un signore di cui avete sentito parlare molto, Giulio Tremonti, mi ha ricattato con un ragionamento ficcante dicendomi che un piccolo sacrificio poteva essere accettato da chi ha auto di grossa cilindrata. Solo questo è contro il nostro programma».

L'agenda: subito intercettazioni e riforma della giustizia
Quanto alla prossima agenda del governo, il premier non sembra aver cambiato idea rispetto alle sue ultime sortite. Per questo torna subito a battere sul tasto delle riforme e della nuova architettura istituzionale. Ma la linea di partenza è sempre fissata sulla giustizia e sulle intercettazioni. «Gli italiani hanno il diritto alla privacy e alla libertà». Poi il disegno della riforma dell'architettura istituzionale. «Dobbiamo andare nella direzione di un cambiamento dell'assetto del potere che si erano dati i nostri padri costituenti - spiega Berlusconi -. I padri costituenti avevano diviso il potere tra il capo dello Stato, la Corte costituzionale e il Parlamento. Al presidente del Consiglio hanno riservato solo la possibilità di presentare i disegni di legge o i decreti legge. Oggi ci troviamo in un sistema così. A volte vengo preso dallo sconforto».

L'affondo contro i giudici: se una legge non piace a quelli di sinistra non passa
Il refrain è quello più volte ripetuto davanti ai cronisti. «Il governo può solo presentare disegni di legge, presentarli al Parlamento e poi vanno nelle commissioni e in Aula e vengono cambiati continuamente. Alla fine di questo itinerario c'è il giudizio del capo dello Stato, che potrebbe rintracciare elementi di incostituzionalità». Quindi l'affondo contro i giudici. «Quando viene promulgata una legge che non piace a Magistratura democratica (la corrente di sinistra delle toghe, ndr) e ai suoi pm questa viene impugnata e mandata alla Corte Costituzionale composta a maggioranza da giudici di sinistra e su insistenza e pressione di questi giudici viene abrogata una legge che era stata discussa e votata dal Parlamento. Ebbene qualche cittadino a cui ho spiegato questo sistema, mi ha detto: "allora è inutile andare a votare". Per questo motivo dobbiamo riscrivere l'architettura dello Stato. Dobbiamo dare al governo pieni poteri, ripartire meglio i poteri. Credo che sia un impegno importante».

Shopping24

Dai nostri archivi