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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2011 alle ore 18:15.

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Berlusconi prepara la marcia sulla manovra e avverte i suoi: niente scivoloni. Il Pdl è pronto a scaricare Papa (nella foto Olycom)Berlusconi prepara la marcia sulla manovra e avverte i suoi: niente scivoloni. Il Pdl è pronto a scaricare Papa (nella foto Olycom)

Avrebbe dovuto essere la prima vera occasione di confronto sulla manovra (dopo lo scivolone sulla norma pro-Fininvest) e sul caso di Alfonso Papa, il deputato Pdl finito nel vortice dell'inchiesta sulla P4 e che il partito sarebbe ormai intenzionato a scaricare. Ma Silvio Berlusconi alla fine ha scelto di disertare l'incontro convocato alla Camera dopo una giornata di fuoco iniziata con il polverone sul codicillo, inserito in manovra per bloccare l'esecutività del risarcimento di 750 milioni di euro da versare nelle casse del gruppo De Benedetti, e finita con il dietrofront sulla contestatissima norma.

Alfano ai deputati: presenti in Aula e vinciamo le elezioni
C'è invece il neosegretario Angelino Alfano accolto con un applauso al suo arrivo e sempre più lanciato nel ruolo di unico reggente di un partito che deve ora serrare i ranghi in vista dei prossimi appuntamenti. Più facile a dirsi che a farsi visto che la maggioranza ha collezionato una significativa serie di ko nelle ultime settimane, ma sul decreto di correzione dei conti il premier non è disposto a transigere. Lo ha scritto nella lettera di fuoco recapitata sulla scrivania degli assenteisti. Un messaggio asciutto ma molto forte in cui Berlusconi sollecita senso di responsablità per evitare, scrive, «nuove strumentalizzazioni da parte della sinistra». Alfano ripete ai deputati il diktat. «Bisogna essere presenti e compatti da qui in avanti». Quanto al futuro, aggiunge il guardasigilli, «abbiamo un solo obiettivo ed è quello di vincere le elezioni, il resto è filosofia». Alfano cita i sondaggi e rassicura i colleghi. «Siamo in pareggio con il Pd, ora dobbiamo vincere le elezioni, peggio di così non ci può capitare».

Clima agitato nel partito: tra i deputati monta l'ansia da fine corsa
Ma il percorso che attende la maggioranza, tra manovra e caso Papa, è molto accidentato e il clima che regna tra i parlamentari è di forte pessimismo. Tanto che ormai non si contano gli sfoghi raccolti da Verdini di deputati preoccupati di andare a casa anzitempo. «Si tratta del 30-40% degli inquilini di Montecitorio - racconta un autorevole esponente del Pdl -. Gente che, pur di conservare la poltrona, è disposta a tutto davanti al timore di non essere ricandidato al prossimo giro».

Domani Papa parlerà in Giunta. Cicchitto: dobbiamo essere garantisti
Le insidie sulla carta sono tante e già domani, nella riunione della Giunta per le autorizzazioni chiamata a decidere della richiesta di arresto di Papa avanzata dai pm napoletani, il Pdl si troverà davanti al primo ostacolo. Il deputato racconterà domani la sua verità davanti ai colleghi, ma la tentazione crescente, raccontano in molti nel partito, è quella di scaricare definitivamente l'ex magistrato campano sulla cui cattiva condotta sono rimasti pochi dubbi nelle file del Pdl. «È un personaggio ambiguo - racconta un collega sotto promessa di anonimato - e ha pochissimi amici nel partito». Dove, in effetti, a difenderlo sono rimasti in pochi. «Bisogna distinguere l'aspetto morale da quello giuridico - continua a ripetere Maurizio Paniz, capofila dei garantisti -. Noi giudicheremo solo quest'ultimo». Fabrizio Cicchitto lo ribadisce a sera nell'assemblea. «Dobbiamo essere garantisti»-

Resta il timore di creare un precedente pericoloso
Ma il fronte pro-Papa perde pezzi. La Lega ha già annunciato, con Umberto Bossi, che potrebbe votare a favore dell'arresto in Giunta e l'opposizione è pronta ad affondare il deputato del Pdl. Ma la vera partita si giocherà in Aula dove si dà ormai quasi per certo il voto segreto. Il Pdl potrebbe a quel punto lasciare ai deputati "libertà di coscienza" evitando l'imbarazzo di doversi pronunciare a favore dell'ex magistrato. Gli ex An sono schierati sulle stesse posizioni della Lega e anche i Responsabili non sembrano così compatti nella difesa del collega. Insomma, se si andasse in Aula il rischio che Papa venga abbandonato al suo destino è altissimo. Solo una riflessione che fanno in molti nelle ultime ore nei corridoi di Montecitorio potrebbe ribaltare l'esito praticamente scontato di questa partita. «Se condanniamo lui dopo aver salvato Tedesco (l'ex assessore Pd della Sanità pugliese accusato di corruzione, ndr) rischiamo di aprire un pericoloso precedente e di spalancare le porte del Parlamento ai magistrati».

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