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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2011 alle ore 12:16.

Si comincia con le discussioni in corso sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia e in particolare sulla partecipazione dei privati, per proseguire con le rituali riunioni di Eurogruppo ed Ecofin.
Una due giorni di lavoro a Bruxelles all'insegna della nuova emergenza sui mercati e dell'attacco speculativo anche nei confronti dell'Italia. Non è un gabinetto di crisi – chiarisce il portavoce del presidente permanente dell'Unione europea Herman van Rompuy – a proposito del vertice che precede l'Eurogruppo con il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Durao Barroso, il presidente della Bce Jean Claude Trichet e il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Van Rompuy ha espresso preoccupazione per le divisioni che si stanno registrando tra stati membri e tra alcuni stati membri e la Bce sulla partecipazione dei privati al secondo piano di aiuti per la Grecia . La riunione è l'occasione per fare il punto sulle turbolenze dei mercati che venerdì si sono manifestate contro l'Italia, con i titoli di Stato italiani messi sotto attacco dalla speculazione finanziaria. Stamattina il differenziale con i titoli tedeschi ha raggiunto un nuovo record, a 268 punti.
Per quel che riguarda il nostro Paese, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ribadirà l'impegno del Governo, condermato nella nota di palazzo Chigi di venerdì scorso, al pareggio di bilancio nel 2014. La manovra sarà legge prima della pausa estiva, con modifiche mirate e «a saldi invariati». La «clausola di salvaguardia» per blindare i 15 miliardi di maggior gettito atteso dalla riforma fiscale è la garanzia che i 40 miliardi dell'intera correzione saranno assicurati. Poi c'è la legge di stabilità. In quella sede si verificherà se l'aggiustamento per il 2011 e 2012 dovrà essere o meno rafforzato.
Obiettivo di Tremonti, rassicurare i partner europei e i mercati che la linea del rigore sarà confermata. Esercizio non semplice, stante la precaria situazione politica, gli attacchi di cui è stato oggetto negli ultimi giorni, alimentati dagli sviluppi dell'inchiesta sul suo ex braccio destro Marco Milanese. Il sostegno europeo è decisivo, in questa delicatissima fase. «Chi attacca me fa un danno al paese», avrebbe detto a caldo Tremonti, che può contare sul sostegno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Se i mercati continueranno a percepire che la manovra non è sufficientemente blindata e che in Parlamento, stante l'attuale situazione politica, il decreto possa essere stravolto, allora saranno guai seri. Un motivo in più per giocarsi anche in chiave interna il primo, auspicato via libera di Bruxelles al percorso di risanamento messo in atto. Il combinato di una crisi politica con la manovra ancora aperta in Parlamento e degli attacchi speculativi al debito italiano aprirebbe scenari a dir poco inquietanti.
La situazione italiana non figura formalmente all'ordine del giorno della riunione. E tuttavia, il doppio appuntamento Eurogruppo/Ecofin costituirà l'occasione per una valutazione a caldo sulla manovra da parte del commissario agli Affari economici Olli Rehn e del presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Incontri bilaterali, nel corso dei quali Tremonti esporrà le linee portanti della manovra. Nella due giorni di Bruxelles, Tremonti esordirà peraltro nella sua veste di coordinatore dei ministri delle Finanze del Ppe.
Prima però occorrerà perfezionare le procedure per l'avvio del nuovo fondo permanente salva-Stati, che diverrà operativo dal luglio 2013, quando verranno meno gli attuali meccanismi temporanei (European financial stability facility e l'European financial stabilisation mechanism), attivati per il salvataggio di Irlanda e Portogallo.
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