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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2011 alle ore 16:24.

Giulio TremontiGiulio Tremonti

L'Italia minacciata dal contagio è sulle prime pagine dei media di mezzo mondo. E' sotto attacco, lotta "disperatamente", promette rigore, ma è "fragile", "senza comando politico". Finora la terza economia dell'eurozona era riuscita a tenere lontane le ansie dei mercati, ma adesso molti si chiedono se sarà la prossima vittima della crisi europea del debito.

"Le paure per l'Italia scuotono i mercati" apre il Wall Street Journal online. L'euro è di nuovo "preso a martellate", gli spread dei bond periferici si allargano, le azioni crollano, mentre si aggravano i timori per la crisi del debito dell'eurozona e i ministri delle Finanze Ue non riescono a mettere a punto un "chiaro" piano di salvataggio per la Grecia. E l'Italia è "trascinata nella tempesta", gli investitori fuggono i suoi titoli di Stato mentre i leader europei cercano di evitare che la crisi infetti la terza economia del continente.

Le paure sulla solvibilità e la stabilità politica dell'Italia, nota il Wsj, sono state aggravate dalla frustrazione dei mercati per il fatto che i leader europei non siano ancora riusciti ad arrivare a una soluzione per i problemi del debito della Grecia.

Per l'Italia, "l'approvazione di misure d'austerità potrebbe non bastare a placare le preoccupazioni dei mercati". Gli investitori, spiega il Wsj, sono inquieti per il disaccordo sul secondo pacchetto di aiuti per la Grecia e temono che un default di Atene possa ingolfare le economie più grandi. Con l'aggravante che un crollo finanziario dell'Italia rischierebbe di far crollare tutta l'eurozona.

Il pericolo per l'Italia sarebbe che i mercati dei bond le girassero completamente le spalle, rifiutandosi di prestarle quanto le serve, anche a tassi più alti. Ma molti economisti non ritengono che la perdita di accesso al mercato sia "imminente" né "probabile".

Negli ultimi giorni, tuttavia, gli investitori si sono concentrati sul problema politico: il pacchetto di austerità prevede misure di riduzione del deficit da 40 miliardi di euro, ma gran parte dei tagli sono previsti nel 2013, quando l'Italia dovrebbe tenere le elezioni politiche: una tempistica che gli economisti considerano "pericolosa", poiché a nessun politico piace tagliare in un anno elettorale.

Tra i numerosi titoli che il Wall Street Journal dedica alla crisi, uno è sulle banche "guardinghe" nei confronti delle economie considerate "troppo grandi per fallire". In un commento sul blog del Wsj "The Source", Alen Mattich si domanda: "Perché i mercati ci hanno messo così tanto a svegliarsi sui rischi italiani?".

Mentre le "mostruosità" che sono le economie greca, irlandese e portoghese sono state abbattute dai vigilantes globali dei bond, "l'orco italiano" era riuscito finora a nascondersi dietro un fuscello. E gli investitori solo ora cominciano a vedere "l'ovvio", il debito pubblico italiano al 120% del Pil.

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