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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2011 alle ore 16:44.

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Berlusconi ai suoi: siamo al 28%, possibile vincere le elezioni. Alfano: election day per congressi localiBerlusconi ai suoi: siamo al 28%, possibile vincere le elezioni. Alfano: election day per congressi locali

Finora solo l'ex ministro Claudio Scajola, assai critico negli ultimi tempi sulla gestione del Pdl, aveva osato pronunciare quel dato. «I sondaggi attualmente ci danno al 28%, quindi adesso come adesso perderemmo le elezioni», aveva detto alla kermesse pidiellina di Mirabello. Ora però quella soglia critica viene evocata anche dal premier Silvio Berlusconi davanti ai coordinatori regionali riuniti a Palazzo Grazioli insieme al neosegretario Angelino Alfano. «Il Pdl è al 28% - esordisce il Cavaliere citando gli ultimi sondaggi a sua disposizione - mentre il Pd è al 26% (le ultime rilevazioni, in realtà, lo collocano in una forchetta compresa tra il 28% e il 30%, ndr). Dobbiamo impegnarci tutti in una nuova ripartenza, con una nuova forza, vincere le prossime elezioni è assolutamente possibile». Alla prossima tornata elettorale, gli fa eco Alfano, «dobbiamo fare il golden goal».

Alfano: election day per congressi locali
Il segretario ha ben chiaro come far ripartire il partito e ed è pronto ad assumersi alcuni impegni. Così annuncia innanzitutto un "gruppo di lavoro" per «scrivere le regole entro settembre e indire i congressi provinciali entro l'8 dicembre». Quindi lancia l'idea di un election day per fine novembre in ogni provincia con l'obiettivo di far eleggere dalla base i coordinatori provinciali del partito («ma non chiamamole primarie», precisa il Cavaliere). «Penso a un'assemblea per ogni regione per spiegare le regole, e ad alcune di queste sarebbe auspicabile la presenza di Berlusconi». Invito subito raccolto dal premier che si dice pronto ad andare in ogni regione per rilanciare il partito.

ll Cavaliere: dobbiamo recuperare consenso e fare le riforme
Perché Berlusconi è convinto che il Pdl possa ripartire e che il governo sia in grado di arrivare alla fine della legislatura. «Dobbiamo recuperare consenso e fare le riforme promesse agli italiani». Il refrain è identico a quanto detto nelle ultime settimane: occorre accelerare sull'approvazione del riassetto della giustizia e della legge sulle intercettazioni «che è stata fermata a causa di Fini e Bongiorno».

L'elogio ad Alfano e Verdini
Poi il Cavaliere torna a lamentare gli scarsi poteri del premier. «Bisogna fare la riforma dell'architettura dello Stato. Oggi il presidente del Consiglio non ha poteri. Non è facile nemmeno cambiare un ministro». Una battuta rapida che rinvia all'impasse sul nome del successore di Alfano. Al Guardasigilli Berlusconi rivolge parole affettuose quando dice che «è amato da tutti e apprezzato anche fuori dal Pdl». Ma c'è spazio anche per l'apprezzamento di Denis Verdini. Così, nel ricordare la fase difficile che il governo e la maggioranza hanno attraversato lo scorso dicembre, Berlusconi sottolinea il merito del coordinatore toscano. «È grazie a lui se siamo qui».

Il premier cita Obama: bisogna usare i nuovi media, lui ha vinto così
L'intervento vira poi sul capitolo media. E qui il premier si lancia in un elogio sperticato delle nuove tecnologie arrivando addirittura a citare a modello il presidente Usa. «Bisogna usare i nuovi media, come ad esempio Internet. Obama ha vinto così». Quindi torna sul solito ritornello l'attacco ai mezzi di comunicazione faziosi che hanno condizionato il governo e le elezioni. A cominciare da Michele Santoro e da quell'accusa arrivata nelle ultime ore di abuso d'ufficio per la telefonata fatta al commissario Acgm Innocenzi su Annozero. Berlusconi si difende e definisce quello scambio «solo uno sfogo plausibile». Quanto al processo Ruby è solo «un'ignominia». «Stanno cercando di farmi fuori - dice il premier - attraverso la storia fantasiosa del bunga bunga».

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