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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 13:14.

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Il Procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo (Ansa)Il Procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo (Ansa)

Il Procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, ha lasciato l'inchiesta sugli appalti dell'Enav assegnati a Selex Sistemi Integrati (gruppo Finmeccanica). Lo rende noto il Procuratore capo della capitale, Giovanni Ferrara. La decisione del magistrato arriva in seguito al clamore suscitato dalla notizia della partecipazione dello stesso Capaldo, lo scorso dicembre, a un pranzo a cui parteciparono anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e l'allora consigliere del ministro, nonché deputato del Pdl, Marco Milanese, che proprio in quei giorni veniva iscritto nel registro degli indagati di Napoli per l'ipotesi di corruzione.

«L'unico motivo che mi spinge a chiedere la remissione del fascicolo è l'aggressione che l'intero ufficio della Procura di Roma ho notato sta subendo», ha spiegato Capaldo in una lettera a Ferrara per chiarire il motivo che lo ha spinto ha lasciare l'inchiesta. Nella lettera Capaldo esprime «rammarico» perché si sarebbe così realizzato «quanto riferito in una telefonata intercettata, e ora agli atti della Procura di Perugia, nella quale si parlava di «una bastonata sui denti» che sarebbe arrivata al magistrato «dalla guardia di Finanza» per costringerlo a lasciare l'inchiesta. La telefonata era tra Borgogni e Martini, rispettivamente capo relazioni esterne di Finmeccanica e presidente Enav.

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