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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2011 alle ore 13:42.

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Torna allo scoperto il malessere che attarversa il Pdl nei confronti di Giulio Tremonti dopo l'audizione del titolare del Tesoro sulle misure anti-crisi davanti alle Commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio della Camera e del Senato. Tre deputati, Giorgio Stracquadanio, Isabella Bertolini, il sottosegretario Guido Crosetto, e un senatore, Lucio Malan, affidano a una nota congiunta la loro delusione sull'audizione del ministro dell'Economia e avvertono: «Ora aspettiamo il decreto. Con una sola avvertenza. Il nostro voto parlamentare non è affatto scontato». E Forza Sud avverte: «Non voteremo mai qualcosa che danneggia il Sud», hanno scritto in una nota i parlamentari Mario Ferrara, vicepresidente della commissione Finanze del Senato, Pippo Fallica, della commissione Bilancio della Camera, e Salvo Fleres, componente commissione Bilancio del Senato.

Fini: «allibito» dalle parole di Tremonti
A rincarare la dose anche Giuliano Cazzola, Pdl: «Tremonti ha svelato che il suo cuore continua a battere a sinistra», ha detto, contrario all'ipotesi, rilanciata da Tremonti, di intervenire sulle festivià non religiose. Del resto le reazioni al programma di politica economica del Governo per fronteggiare l'acuirsi della crisi internazionale illustrato dal ministro dell'Economia non sono state "morbide": Sono «allibito», ha chiosato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. In serata i leader di Pd, Pierluigi Bersani e dell'Udc, Pier Ferdinando Casini sono saliti al Qurinale per incontrare il capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Bossi: «Intervento Bce per far saltare il Governo»
Fra i giudizi più duri c'è anche quello del leader della Lega, Umberto Bossi, per il quale l'intervento di Tremonti «è stato troppo fumoso».Il leader leghista ha detto che il ministro dell'Economia non lo ha convinto sulle pensioni. «Bisogna saper dire anche dei "no" - ha aggiunto - perchè altrimenti si rischia una crisi». Eppure, entrando a Montecitorio, proprio lui aveva detto che oggi sarebbe stata «una buona giornata». Ma per Bossi il ruolo della lettera della Bce è stato centrale in questa situazione: «Con tutto il casino che hanno fatto uscire temo ci sia un tentativo di far saltare il Governo. Temo che quella lettera sia stata fatta a Roma. Draghi da qui è andato in Europa ma è sempre a Roma». Sulle pensioni, in particolare, «serve un compromesso. Bisogna capire cosa fare - spiega Bossi - dipende da come si toccano le pensioni. Tremonti non ha ancora deciso, non lo devo dire io. Lui e il premier non hanno ancora deciso. Il problema - osserva il Senatur - è che o tagliano le pensioni o i patrimoni: dunque, o tocchiamo i poveri o i ricchi. Noi abbiamo le nostre idee e le presenteremo, ma in ogni caso la gente non vuole che si tocchino le pensioni». Sulla possibilità che ci sia una sospensione delle pensioni di anzianità, Bossi ha risposto: «Si può studiare».

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