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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2011 alle ore 10:14.

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Ribelli celebrano la liberazione di Zawiya (Reuters)Ribelli celebrano la liberazione di Zawiya (Reuters)

Nel giro di poche ore gli insorti libici hanno conquistano e perduto il controllo di Brega, città da settimane teatro di violenti scontri sul fronte orientale, proclamano le fonti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico. La fine di Muammar Gheddafi «è vicina» e sarà senza dubbio «catastrofica», dichiarava poche ore prima Mustafà Abdel Jali, presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) ribelle, dopo che gli oppositori del colonnello avevano annunciato di aver conquistato due obiettivi fondamentali nella loro avanzata verso Tripoli: le città di Zawiyah e Zliten.

Gheddafi inoltre avrebbe contattato diversi governi, tra cui quelli egiziano, marocchino, algerino e tunisino, per garantire un rifugio sicuro alla moglie Safia Farkash, alla figlia Aisha, nuore e nipoti. È quanto ha dichiarato al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat il rappresentante alla Lega araba del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Abdul-Monem al-Houni. Fonti diplomatiche occidentali al Cairo e a Tripoli hanno inoltre riferito al quotidiano di precarie condizioni di salute del colonnello, che spiegherebbero così le sue rare apparizioni in pubblico.

La guerra civile in Libia fra gli insorti e il regime di Muammar Gheddafi iniziata a febbraio scorso con i raid dell'operazione Nato "Unified Protector" sul Paese sembra arrivare alla battaglia finale. Il piano dei ribelli è far cadere il rais dopo il Ramadan, il mese musulmano del digiuno, ma prima della festa del primo settembre, giorno della Rivoluzione del 1969.

«Zawiyah è libera» dicono i ribelli dopo aver preso posizione nell'ospedale della città petrolifera, ultimo dei principali ostacoli per avanzare verso la capitale ad ovest. La raffineria è l'unica fonte di combustibile per la capitale che dunque potrebbe rimanere senza rifornimenti. Gli insorti hanno inoltre detto di essersi impadroniti di Zliten, liberandola dalle forze di Gheddafi. La città si trova a 150 chilometri a est di Tripoli. «Zliten è ora sotto il controllo dei nostri combattenti, ma il combattimento non é finito - ha riferito il Centro Informazioni per il consiglio militare di Misurata -. Le forze di Gheddafi hanno usato i carri armati per cercare inutilmente di respingere i ribelli»

Intanto sulla sorte di Gheddafi si susseguono voci e smentite. L'ultima notizia rilanciata dai media parla di una sua possibile fuga probabilmente verso la Tunisia. La notizia è stata diffusa da Ncb News che, citando fonti Usa dell'intelligence, fa sapere che il leader libico starebbe facendo i preparativi per lasciare la Libia insieme alla sua famiglia per un esilio in Tunisia. Secondo poi Nuova Cina, che cita una radio tunisina Mosaique Fm, un aereo venezuelano sarebbe oggi atterrato nell'isola di Djerba per evacuare i membri della famiglia del rais. L'aereo in questo caso però sarebbe pronto a ripartire per Caracas dove il leader libico sarebbe accolto dal presidente Hugo Chavez rimasto uno dei suoi pochi sostenitori.

La notizia però non è confermata da autorevoli fonti dell'amministrazione americana consultate dalla Cnn. Muammar Gheddafi non ha intenzione di lasciare la Libia a breve e anzi è probabile che si stia preparando «a resistere fino all'ultimo». Secondo le fonti della Cnn il leader libico potrebbe infatti avere optato per un'offensiva finale anche contro i civili, da lanciare dalle roccaforti che ancora controlla.

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