Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2011 alle ore 18:31.
L'ultima modifica è del 31 agosto 2011 alle ore 13:46.

My24

Articolo aggiornato giovedì 1° settembre

Al termine di un vertice nel suo ufficio al Senato, il presidente Renato Schifani ha esortato la maggioranza a rispettare i tempi per l'esame della manovra. «C'è una forte attenzione di Schifani sul rispetto dei tempi - ha dichiarato Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl alla Camera, uscendo dall'incontro - Noi abbiamo avanzato delle proposte, il Governo sta facendo le sue valutazioni».
Anche il relatore del provvedimento, Antonio Azzollini, tornando in commissione Bilancio per riprendere l'esame della manovra, ha confermato che «Schifani ci invita a stare nei tempi, e fa bene». Con la marcia indietro sul fronte pensioni, infatti, si rischia di allungarli ancora. La commissione Bilancio di Palazzo Madama dovrebbe terminare i lavori e dare il mandato al relatore entro la fine della settimana per consentire all'aula di esaminare il testo a partire da martedì 6 settembre.

La corsa del Governo: arriva il primo emendamento sul riordino degli uffici giudiziari, oggi gli altri
Schifani aveva anche richiamato il Governo a rispettare la tabella di marcia presentando i suoi emendamenti «in tempi immediati» per consentire alla Commissione un'adeguata discussione a riguardo.
Invito a cui si è dato seguito, visto che poco dopo è giunto in Commissione il primo emendamento, a firma del ministro della Giustizia Nitto Palma, sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari.
In mattinata Azzollini aveva detto di sperare che entro le 18 fossero arrivati in Commissione tutti gli emendamenti del Governo. In realtà, come ha anticipato il sottosegretario all'Economia, gli emendamenti del Governo arriveranno oggi, probabilmente nel primo pomeriggio e dunque dopo il Consiglio dei Ministri. Nel frattempo la Bilancio ha sospeso i suoi lavori, per decidere come procedere in attesa proprio degli emendamenti del governo.

L'opposizione all'attacco: «Il Governo è allo sbando»
È proprio il dietrofront sulle pensioni che fa riprendere forza alle critiche dell'opposizione, con Pier Luigi Bersaniche sottolinea «il caos di questi giorni, che espone il nostro Paese a rischi davvero seri. A questo punto, il Parlamento prenda in mano la situazione con un'assunzione di responsabilità alla quale, pur dall'opposizione, ci rendiamo disponibili con le nostre proposte». Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, parla di «ennesima conferma che siamo nelle mani di un presidente del Consiglio e di una leadership leghista completamente allo sbando. L'Esecutivo punta soltanto a sopravvivere e scarica sugli italiani il costo della sua incapacità di fare». «La manovra già profondamente iniqua ed inadeguata peggiora di giorno in giorno sia sul piano dell'equità che su quello della credibilità - prosegue Fassina - Oramai, gli unici atti che Pdl e Lega riescono a fare sono punitivi, come quelli verso i dipendenti pubblici e le cooperative, o di sabotaggio, come quello del ministro Sacconi contro l'accordo del 28 giugno. La proposta di tappare con l'aumento dell'Iva i buchi di bilancio rimasti aperti è inaccettabile. La manovra diventerebbe ancora più iniqua e ancora più depressiva. Si deve intervenire sui grandi patrimoni immobiliari e così recuperare anche le risorse per evitare insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse a Regioni, Province e Comuni», conclude.

«Hanno mostrato ancora una volta, da un lato la propria incapacità di scrivere una manovra equa ed equilibrata in grado di rassicurare i mercati, dall'altro tutte le spaccature e le lacerazioni al proprio interno - aggiunge Massimo Donadi, capogruppo IdV alla Camera - È chiaro che in questo modo l'Italia rischia grosso e non può più andare avanti. Il centrodestra deve rendersi conto che la stagione politica di Berlusconi si è chiusa e il Cavaliere deve cedere il passo per il bene del Paese».
(Ch. B.)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi