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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2011 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 02 settembre 2011 alle ore 12:44.

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Giampaolo Tarantini (Ansa)Giampaolo Tarantini (Ansa)

Ammette di aver ricevuto danaro dal premier ma puntualizza, così come sostenuto da Berlusconi, che si trattò di un atto di «liberalità». È quanto sostiene nel suo memoriale difensivo l'imprenditore Giampaolo Tarantini: una tesi che appare scontato sarà ribadita durante l'interrogatorio di garanzia in corso da circa due ore.

Probabile ispezione ministeriale
Il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, prenderà in considerazione la sollecitazione del procuratore di Bari, Antonio Laudati, di disporre un'ispezione ministeriale per verificare la correttezza del suo operato in merito alla chiusura della inchiesta sulle escort che Tarantini portò a palazzo Grazioli dal premier Berlusconi. Il Guardasigilli - secondo quanto si è appreso - con estrema probabilità disporrà l'ispezione, trattandosi di una richiesta avanzata da Laudati ad auto-tutela. Palma deciderà nei prossimi giorni, dopo aver letto e valutato la documentazione sul caso.

L'inchiesta intanto si allarga
Nel frattempo la procura di Lecce ha avviato indagini preliminari per verificare eventuali profili di rilievo penale legati all'operato dei magistrati in servizio alla procura di Bari. Dove Tarantini è al centro di un'altra inchiesta: indagato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di «una molteplicità di giovani donne», tra cui Patrizia D'Addario, «le cui rispettive prestazioni sessuali erano state procurate a Berlusconi». L'obiettivo dell'inchiesta, che al momento non
ha indagati, è capire se ci siano state irregolarità nello svolgimento delle indagini.

I pm napoletani convocano la segretaria del Cavaliere
I pm napoletani che indagano sulla presunta estorsione ai danni del premier hanno intanto convocato Marinella Brambilla, «storica» segretaria particolare del presidente del Consiglio, per ascoltarla in qualità di persona informata sui fatti. Secondo quanto si sostiene nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Amelia Primavera, Brambilla, per conto del premier, avrebbe consegnato denaro a un collaboratore di Valter Lavitola. Quest'ultimo (anche lui colpito da misura cautelare, ma irreperibile) ne avrebbe girato una parte a Tarantini e ad altri indagati, trattenendo per sé quella più consistente.

Al centro dell'inchiesta napoletana la presunta estorsione ai danni di Berlusconi
La procura salentina è competente ad indagare per fatti che riguardano magistrati in servizio nel distretto della Corte d'appello di Bari. L'inchiesta è affidata al pm Antonio De Donno, il quale oggi si è trasferito a Roma proprio per lo svolgimento di attività legate all'indagine. Nei giorni scorsi la procura di Lecce avrebbe ricevuto documenti e intercettazioni telefoniche dai pm di Napoli Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio e Henry John Woodcock che indagano sull'estorsione al premier, reato per il quale hanno chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere contro Tarantini, la moglie Angela De Venuto e Valter Lavitola, direttore dell'Avanti.

Lavitola all'estero per motivi di lavoro
I primi due sono stati arrestati ieri a Roma dalla Digos di Napoli e sono ora detenuti nel carcere di Poggioreale in regime di isolamento e con divieto di colloqui con i difensori fino all'interrogatorio di garanzia. La misura cautelare nei confronti di Lavitola non è stata eseguita perché quest'ultimo - secondo quanto egli stesso ha fatto sapere - si trova all'estero per motivi di lavoro.

Sentiti a Roma i legali dell'imprenditore pugliese
Proprio negli uffici della questura di Roma si sono svolti questa mattina gli interrogatori, in qualità di persone informate dei fatti, degli avvocati Giorgio Perroni e Nicola Quaranta, difensori di fiducia di nell'inchiesta in corso a Bari. In mattinata sono stati visti entrare in questura a Roma alcuni dei magistrati napoletani che hanno chiesto e ottenuto l'arresto di Tarantini per la presunta estorsione ai danni del premier. All'interrogatorio dei due avvocati, ha partecipato anche il pm di Lecce De Donno. L'audizione è durata alcune ore, poi i pm e i legali hanno lasciato gli uffici di San Vitale da un'uscita secondaria evitando i giornalisti che si trovavano davanti all'ingresso principale del palazzo.

Domani l'interrogatorio di garanzia dei coniugi Tarantini
È invece fissato per domani mattina l'interrogatorio di garanzia di Tarantini e di sua moglie, tappa obbligata dell'inchiesta sulla presunta estorsione da mezzo milione di euro ai danni di Berlusconi. I due indagati compariranno davanti al gip Amalia Primavera, che ha firmato il provvedimento di custodia cautelare accogliendo la richiesta dei pm napoletani titolari del fascicolo.

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