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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2011 alle ore 12:48.
L'ultima modifica è del 04 settembre 2011 alle ore 20:48.

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Via libera in commissione alla manovra, conti correnti fuori dal 730Via libera in commissione alla manovra, conti correnti fuori dal 730

di Marco Bellinazzo
Via libera della Commissione Bilancio del Senato alla manovra di Ferragosto. Il decreto, modificato, approderà da martedì all'Aula di Palazzo Madama. L'assemblea ha tempo fino a sabato per l'ok definitivo, poi il provvedimento passerà alla Camera.

Le modifiche: conti correnti fuori dal 730. I conti correnti e i rapporti finanziari non dovranno essere più indicati nella dichiarazione dei redditi. In commissione Bilancio è stato, infatti, approvato un sub-emendamento della maggioranza che fa marcia indietro sull'obbligo appena introdotto da un emendamento del Governo controfirmato dal relatore Antonio Azzollini.

Anche la pubblicazione online dei modelli 730 e Unico viene depotenziata, in quanto un altro sub-emendamento approvato in serata dispone che i dati dei contribuenti siano messi online dai Comuni solo in versione "aggregata", per categorie. Probabilmente come già avviene per le statistiche fiscali del Dipartimento delle Finanze. Nessuna gogna mediatica per gli evasori, quindi.

Norme anti-evasione confermate
Viene precisato invece che i controlli sui conti correnti bancari da parte dell'amministrazione fiscale potranno essere eseguiti anche in via preventiva e non solo in caso di accertamento. Oltre i tre milioni di euro di imposta evasa o non versata scatterà lo stop alla sospensione del carcere che il giudice sinora poteva ordinare nel pronunciare sentenza di condanna alla reclusione o all'arresto per un tempo non superiore a due anni.

L'emendamento aggiunto al pacchetto fiscale presentato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è stato approvato dalla commissione con una modifica dove si precisa che la novità non è retroattiva.
Vengono inoltre abbassate le soglie di evasione fiscale oltre le quali scatta la reclusione. Nel caso di dichiarazione fraudolenta la pena per cui è prevista la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni, scatta se si evade oltre i 30mila euro (erano 150 milioni delle vecchie lire). Cambiano anche i termini di prescrizione per i reati fiscali che sono elevati di un terzo - anche questi termini di prescrizione più ampi avranno un'applicazione non retroattiva - e gli sconti sulle pene nel caso di conciliazione mediante pagamento che passano dalla metà ad un terzo.

Aliquota al 40% sugli utili delle "Bcc"
«Sono stati ritirati gli emendamenti che escludevano le Banche di credito cooperativo dalla stretta fiscale sulle coop», ha reso noto il relatore della manovra in commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, in riferimento agli emendamenti presentati da Lega e Pdl che salvavano le Bcc dall'aumento dal 30 al 40% del peso degli utili nella formazione della base imponibile delle cooperative. I due emendamenti dovrebbero essere trasformati in ordini del giorno. Per Azzollini gli introiti della norma sui money transfert, che avrebbero dovuto coprire le due modifiche ora ritirate, andranno a migliorare i saldi della manovra.

Pd: «Manovra inadeguata»
«Il Governo fa una mezza marcia indietro anche sulle norme antievasione eliminando l'obbligo di indicare i rapporti bancari nella dichiarazione dei redditi, attenuando le norme penali e complessivamente indebolendo la portata delle misure che erano state proposte», ha sottolineato il senatore del Pd Giovanni Legnini della commissione Bilancio. «Il nostro giudizio di inadeguatezza – ha aggiunto Legnini – si aggrava anche relativamente alla capacità di tali norme di garantire la copertura finanziaria del decreto. Abbiamo insistito su più serie ed efficaci norme antievasione, ma il governo è stato sordo. Non può quindi che rafforzarsi il nostro giudizio negativo sulla credibilità della manovra per conseguire gli obiettivi prefissati».

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