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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2011 alle ore 14:49.

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Condono 2002, recupero coattivo (Corbis)Condono 2002, recupero coattivo (Corbis)

Entro il 31 dicembre di quest'anno il fisco dovrà recuperare, anche con «azione coattiva», le somme non riscosse del condono tombale del 2002. E già da novembre il Governo dovrà avviare un piano di spending review per una revisione integrale della spesa pubblica da realizzare anche attraverso la creazione del super-Inps, l'unificazione delle Agenzie fiscali e alla riorganizzazione di tutto il sistema-giustizia.

A far scattare queste misure sono due emendamenti alla manovra del Pdl approvati al Senato in commissione Bilancio. Che ha dato l'ok anche a un emendamento della Lega sull'introduzione di una tassa sui "money transfer" e a un correttivo con cui viene limitata la liberalizzazione delle farmacie mantenendo il numero chiuso, non senza qualche tensione nella maggioranza. Disco verde anche a una modifica che destina dal 2015 le maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione alla riduzione della pressione fiscale.
La Commissione, dopo aver accelerato nel pomeriggio, ha proseguito le votazioni fino a tarda notte con l'obiettivo di chiudere entro oggi per consentire all'Aula di Palazzo Madama di esaminare il testo da martedì e arrivare prima del 10 settembre all'approvazione della manovra senza la "fiducia".

Dopo diversi giorni di impasse, dunque, il percorso della manovra appare meno in salita. Anche se in Commissione fino all'ultimo sono rimaste aperte diverse questioni. Prima fra tutte quella della pubblicazione dei redditi online, che il Pdl, anche sulla base delle indicazioni del Garante della privacy, ha spinto per eliminare dal pacchetto anti-evasione. Secondo il ministro Maurizio Sacconi «la pubblicazione dei redditi on line è limitata, e non riguarda le persone». Da sciogliere anche il nodo legato all'attuazione dell'emendamento sulla certificazione obbligatoria da parte della Pa dei debiti verso le Pmi, che secondo i tecnici del Tesoro provocherebbe dei scompensi sul fronte dei conti pubblici (effetti sul debito). Questa misura probabilmente salterà in Aula. Fino a tarda notte veniva poi considerato ancora possibile qualche micro-intervento sulle pensioni, ma non sull'età pensionabile. Quasi certo l'ok ai ritocchi sulla contrattazione (articolo 8) così come l'esenzione del settore del credito dalla stretta fiscale sulle cooperative.

Sul via libera a diversi ritocchi delle opposizioni, in un clima sostanzialmente bipartisan, e sulla celerità dei lavori si è soffermato il presidente del Senato, Renato Schifani. «Nessun rallentamento dei tempi», ha assicurato Schifani anche in risposta all'appello a fare presto del capo dello Stato. E lo stesso Schifani, così come il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha poi allontanato lo spettro della fiducia.
Tornando al condono del 2002 e al recupero per via coattiva, si tratta di una sorta di estremo tentativo, che tra l'altro non potrà che riguardare solo una fetta delle somme non riscosse visto che dei 4,2 miliardi attesi in partenza dalla sanatoria, due e mezzo sarebbero ormai inesigibili sulla base delle indicazioni dell'Agenzia delle entrate e della Corte dei conti. In ogni caso entro trenta giorni dall'approvazione della manovra l'Agenzia delle Entrate e le società del gruppo Equitalia dovranno avviare una ricognizione dei contribuenti con ancora versamenti in sospeso.

E nel mese successivo dovrà scattare «ogni azione coattiva necessaria – si legge nell'emendamento – per il recupero delle somme non dovute e e non corrisposte, maggiorate degli interessi maturati, anche mediante l'invio di un'intimazione a pagare, inderogabilmente entro il termine ultimo del 31 dicembre 2011». In caso di mancato pagamento sarà applicata sulle somme iscritte a ruolo una sanzione del 50% e chi non si metterà in regola finirà nel mirino degli 007 del Fisco.
La tassa sui money transfer scatterà sotto forma di imposta di bollo del 2% su ogni trasferimento di denaro all'estero (con un prelievo minimo di tre euro) attraverso agenzie specializzate e altri intermediari finanziari, dalla quale saranno comunque esentate le persone fisiche munite di matricola Inps e codice fiscale, e quindi anche gli immigrati regolari.

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