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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2011 alle ore 14:19.

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«Ri-eleggiamo il Parlamento», «Scegli il tuo Parlamento», «Cambia la legge elettorale». Questi sono alcuni degli slogan scelti dal comitato referendario per i collegi uninominali che promuove la cancellazione del "porcellum", attuale legge elettorale. Il manifesto referendario (visibile sul sito referendumelettorale.org) ha come simbolo un porcellino rosa in cravatta con sopra una croce rossa e, a fianco, la scritta "firmo voto scelgo". Torna, dunque, a farsi sentire il comitato referendario per l'abrogazione dell'attuale sistema elettorale, a 25 giorni dal termine della raccolta delle firme contro il "porcellum". L'obiettivo é, infatti, raccogliere 500 mila sottoscrizioni entro il 30 settembre.

Di Pietro: la gente è con noi
«Abbiamo poco tempo a disposizione», ha sottolineato Antonio Di Pietro. «Il problema è solo tecnico, perchè la gente è con noi. Basta esporre un banchetto in piazza come si fa con il pesce, vengono tutti. Sono tanti i cittadini che si avvicinano spontaneamente e chiedono di firmare per cancellare questa legge».

Morrone: distribuiti 150mila moduli per raccogliere un potenziale di 3 milioni di firme
Firme spontanee, spiega il presidente del comitato referendario, Andrea Morrone, raccolte in tutta Italia, con un'organizzazione capillare che si regge su sei filiere. Tanto che sono stati distribuiti 150mila moduli per raccogliere un potenziale di 3 milioni di firme. Per Morrone è necessario «serrare le fila, perchè la casta é altrettanto scatenata nel mantenere lo "status quo"». Un obiettivo «impossibile - ha sottolineato il coordinatore politico dei referendari, Arturo Parisi - che sembra oggi a portata di mano». I referendari, infatti, riferiscono di una grande partecipazione anche emotiva da parte dei cittadini.

Attacco alla Rai
La Rai è stata attaccata nel corso della conferenza stampa: «ci ignora e non dice che i cittadini hanno la possibilità di firmare». Sono state annunciate una serie di iniziative, tra cui un sit-in di protesta a partire da mercoledì prossimo davanti a viale Mazzini, e poi dinanzi a Saxa Rubra, per protestare «contro la totale assenza di informazione». Il comitato chiederà anche un incontro al ministro all'Interno, Roberto Maroni «affiché - spiega Morrone - nella sua veste istituzionale monitori su tutte le amministrazioni affinché i cittadini abbiano la possibilità di firmare». È stato anche chiesto l'intervento dell'Agcom per vigilare sul rispetto delle regole sull'informazione referendaria in tv.

Due le richieste referendarie
In Cassazione il comitato referendario, presieduto dal prof. Andrea Morrone, ha presentato due richieste di referendum abrogativo che hanno lo scopo di abrogare la legge Calderoli, conosciuta con il nome di "porcellum" o "legge porcata", come la definì lo stesso ministro Calderoli dopo l'approvazione. Il primo quesito (scheda blu) propone l'abrogazione integrale di tutte le disposizioni di modifica della disciplina elettorale per Camera e Senato introdotte dalla legge 270/2005. Il secondo quesito (scheda rossa) è, invece, parzialmente abrogativo, perchè mira a cancellare singole disposizioni della legge Calderoli, esattamente quelle che sostituiscono due leggi, la 277/ 1993 (Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati) e la 276/1993 (Norme per l'elezione del Senato della Repubblica). Il quesito ha lo scopo di eliminare la disciplina introdotta dalla legge Calderoli per ripristinare il "mattarellum", dal nome del deputato Sergio Mattarella, relatore del testo.

Via il "porcellum"
Saranno così eliminati tutti i principali contenuti del "porcellum": liste bloccate, premio di maggioranza, distribuzione proporzionale dei seggi, esigue soglie di sbarramento. L'effetto, spiega Andrea Morrone, sarà quello di far rivivere il "mattarellum" «che, attraverso i collegi uninominali, consentendo all'elettore di scegliere direttamente il candidato, rende effettivo il diritto di voto che la lista bloccata svilisce».

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