Le borse europee hanno difeso i recenti guadagni, sostenute dalla speranza di nuovi stimoli alla crescita. Ma le tensioni sulla Grecia e il peggioramento delle previsioni economiche per l'eurozona hanno tenuto alta l'incertezza, limitando i rialzi a frazioni di punto percentuale.

E Wall Street, nel finale di seduta, ha smorzato ogni entusiasmo: ha accelerato le perdite spingendo lo Standard & Poor's 500 in ribasso dell'1,06 per cento.
A deludere le piazze statunitensi è stato il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke: ha ribadito che la Fed dispone di ulteriori strumenti di politica monetaria per stimolare la fragile espansione americana. Non ha però chiarito quando e come intenda intervenire. Il declino nelle ultime battute di contrattazione potrebbe essere foriero di una volatile riapertura odierna di mercati globali affamati di salvataggi.

Lo Stoxx Europe 600 pan-europeo, tuttora in calo del 21% da febbraio, è riuscito a guadagnare ieri lo 0,71% dopo aver oscillato ripetutamente tra rialzi e perdite. Gli indici nazionali hanno terminato a loro volta con modesti rialzi: il Ftse 100 londinese e il Cac 40 francese sono saliti dello 0,41%, il Dax tedesco dello 0,05 per cento. A Piazza Affari il Ftse Mib è lievitato dello 0,69 per cento.

La cauta avanzata dei mercati del Vecchio continente è stata trainata dal settore dell'energia, con in evidenza titoli quali Total e Tullow Oil, spinti da rincari del petrolio. Grandi titoli finanziari, da Crédit Agricole a Deutsche Bank, hanno contribuito al rafforzamento. La Bce ha rispettato i pronostici degli operatori, mostrando di aver sospeso strette di politica monetaria e lasciando i tassi d'interesse inviariati all'1,5 per cento. Il governatore Jean-Claude Trichet ha anche ridimensionato i pronostici per l'espansione, affermando che la regione soffre di «intensificati rischi» di debolezza. Uno scenario preoccupante che ha tuttavia sollevato, allo stesso tempo, ipotesi di futuri tagli dei tassi per aiutare l'economia. La Bank of England ha a sua volta tenuto tassi invariati.

La nota più dolente per l'eurzona è stata la Grecia. Su Atene è in atto una escalation di pressioni: il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, ha minacciato la fine degli aiuti se Atene non rispetterà gli impegni di risanamento fiscale. La Borsa ellenica, schiacciata da cali nei titoli bancari, ha visto il suo indice scivolare del 4,6 per cento.
Wall Street è rimasta a lungo in nervosa attesa del discorso di Bernanke sull'outlook dell'economia a stelle e strisce e del lancio di un nuovo piano per il lavoro da parte del presidente Barack Obama. Il presidente ha parlato al Congresso in serata, a Borse ormai chiuse, di un progetto di sgravi e investimenti per 300 miliardi di dollari da affiancare a provvedimenti per ridurre il deficit pubblico nel medio periodo. Il giudizio degli operatori, così, diventerà chiaro solo oggi. Ma Bernanke, all'Economic Club di Minneaoplis, è salito sul podio con Wall Street ancora aperta.

E il suo discorso, nel primo pomeriggio ora locale, ha offerto poche certezze: i principali indici, fino a quel momento protagonisti di contenute oscillazioni, hanno espresso immediatamente il loro disappunto. Accanto all'S&P 500 sono scesi il Dow Jones, dell'1,04%, e il Nasdaq, dello 0,78 per cento. Nel mirino i comparti finanziario (l'indice Kbw è sceso del 2,5%) e industriale; meglio settori difensivi quali i servizi energetici.
«Il mercato vuole di più», ha commentato Tim Ghriskey di Solaris Asset Management. Bernanke, invece, non ha svelato i suoi assi nella manica. Si è limitato a preparare il terreno ad azioni di stimolo, forse in occasione del vertice della Banca centrale del 20 e 21 settembre, denunciando deboli consumi e fragile fiducia. Gli analisti sono convinti che la Fed, prima di un «quantitative easing», di nuove iniezioni di liquidità attraverso l'acquisto di bond, potrebbe optare per la cosiddetta «Operation Twist», forzatura. Potrebbe cioè orchestrare un calo dei tassi a lunga alterando la composizione del suo portafoglio titoli, con la vendita di bond a breve per acquistare obbligazioni a scadenza più lontana. Il governatore, tuttavia, ieri non si è lasciato forzare la mano dai mercati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA