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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2011 alle ore 06:37.

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Ormai confermate dal premier, ci sono le buste con 5mila euro passate da Silvio Berlusconi ad alcune escort della scuderia di Giampaolo Tarantini. Ma per la procura di Bari sarebbero regali. Ci sono i legami che Giampi cerca di ottenere, grazie al Cavaliere, con la Protezione civile e Finmeccanica. Ci sono le diverse richieste continue di rapporti sessuali con l'attrice televisiva Manuela Arcuri. Ci sarebbe la frase, trascritta nelle intercettazioni, «chi mi porti stasera?» rivolta dal premier a Tarantini.

Tutto questo è contenuto nell'indagine che ieri ha segnato la notifica dell'avviso di chiusura indagini preliminari, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Secondo i pm Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis e la Guardia di finanza coordinata dal colonnello Antonio Quintavalle, dietro il via vai di prostitute da villa Certosa in Sardegna, villa San Martino ad Arcore e Palazzo Grazioli a Roma ci sarebbe stata una presunta «associazione per delinquere allo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti relativi al reclutamento di donne al fine di farle esercitare la prostituzione con Silvio Berlusconi».

L'obiettivo di Tarantini è «diventare un lobbista di palazzo» come racconta nei verbali, per stringere contatti «di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile e di Finmeccanica». Con il faccendiere pugliese sono stati travolti nell'inchiesta il fratello Claudio Tarantini, Sabina Began, Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone, Letizia Filippi, Francesca Lana e Massimiliano Verdoscia. Nei loro confronti è ipotizzato il reato di favoreggiamento della prostituzione mentre per i soli Tarantini, Castellaneta, Faraone e Verdoscia c'è l'associazione per delinquere. Gli investigatori della Gdf, guidati in prima battuta dal pm Giuseppe Scelsi – oggi sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Bari – avrebbero ricostruito i vari passaggi del giovane faccendiere pugliese. Sono state fatte quasi 100mila intercettazioni telefoniche e ambientali, compiute fino all'estate scorsa.

Con il giro di amiche-escort l'ipotizzata associazione a delinquere cerca di esaudire i gusti sessuali del presidente del Consiglio per ingraziarselo e arrivare a commesse e appalti per Giampi e i suoi amici imprenditori. Tra settembre 2008 a marzo 2009 frequentano le residenze del premier circa 30 ragazze. Tra le altre Sabina Began, vicina al premier, colei che presenta nell'estate del 2008 in Sardegna il faccendiere pugliese al Cavaliere. Per Tarantini i gusti del premier sono noti e così organizza, secondo l'accusa, party erotici prima con una, poi due e fino ad otto donne per serata. Favoreggiamento della prostituzione è perciò il reato di cui è accusato, ma che non è ipotizzato nei confronti del premier, ritenuto essere parte lesa. Secondo i legali del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo «le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazioni per la vicenda di Bari non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi, ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati». E aggiungono che «del tutto infondate invece appaiono le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come più volte affermato dalle stesse protagoniste».

Aggiornamento del 12 febbraio 2024: Successivamente, nel novembre 2015 il Tribunale di Bari ha assolto Letizia Filippi da tutte le accuse

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