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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2011 alle ore 19:07.

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Milano capitale delle scarpe belle e di qualità, vetrina di un settore produttivo che - sintetizza Cleto Sagripanti, il nuovo presidente dell'Anci, l'Associazione nazionale calzaturifici italiani - vale quanto una manovra da 3,1 miliardi. La "magia" scatta con l'apertura dell'edizione autunnale del Micam, dal 18 al 21 settembre nei padiglioni di Fiera Milano Rho, uno degli eventi più internazionali del sistema made in Italy.

La rassegna internazionale di riferimento per la calzatura di fascia alta e medio-alta è organizzata dall'Anci con anche una serie di appuntamenti che avranno luogo dentro e fuori gli spazi della Fiera. È la Micam Week, un'intera settimana che coinvolge la città e i cittadini, che si inserisce all'interno del progetto Milano Fashion City, giunto alla sua terza edizione, rinnovando così la volontà di Anci di continuare a operare in sinergia con tutte le fiere e gli attori protagonisti del mondo della moda e degli accessori. Lo spazio Borgonuovo 1, nel centralissimo quadrilatero della moda milanese, ospita poi nuovamente il Micam point, un'area multifunzionale aperta al pubblico.

Gli attori
Il profilo internazionale di Micam emerge dai 1595 espositori, di cui 582 stranieri, che su una superficie complessiva netta di 70.041 metri quadrati presentano le nuove collezioni per la primavera/estate 2012. In testa Spagna (con ben 203 presenze) e Portogallo (80) seguite, in classifica, da Regno Unito (66), Francia (50) e Brasile (39).

Il peso dell'export
Lo confermano i dati Istat analizzati dall'Ufficio Studi dell'Associazione sul flusso di import ed export del prodotto calzaturiero. I primi cinque mesi del 2011 mostrano un trend delle esportazioni in aumento del 17,2% in valore e del 9,7% in quantità. Questi dati confermano il recupero da parte del calzaturiero made in Italy dei livelli precrisi del 2008: rispetto ai primi cinque mesi di quell'anno infatti i dati del 2011 rappresentano un incremento del 3,6% in valore e dello 0,4% in quantità. Solo le aree più colpite, come la Russia, i paesi dell'Est europeo e l'area nordamericana, rimangono su livelli inferiori a quelli raggiunti tre anni fa. La differenza con i flussi di importazione fa registrare un saldo di 1,3 miliardi di euro nei primi cinque mesi, con un incremento rispetto al 2010 del 19,4%; un trend che se fosse confermato per il resto dell'anno significherebbe un saldo di 3,1 miliardi di euro.

Le prospettive
«Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in questi ultimi mesi sui mercati esteri: se guardiamo alle scarpe con tomaia in pelle, che costituiscono quasi l'80% del fatturato estero delle nostre imprese, notiamo una crescita del 15,5% in valore e del 5,4% in volume - dice Cleto Sagripanti -. Apriamo questa edizione di Micam ShoEvent all'insegna di una decisa ripresa delle esportazioni che, alla luce delle molteplici difficoltà in cui si dibattono i Governi dei paesi avanzati, tra crisi del debito, fibrillazioni dei mercati finanziari, tagli di bilancio e misure di austerità, con conseguente indebolimento dei consumi, potrebbe trasformarsi in un nuovo rallentamento delle dinamiche di vendita».

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