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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2011 alle ore 19:07.

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I mercati di riferimento
Nei primi cinque mesi dell'anno quasi tutti i mercati hanno visto un recupero significativo rispetto ai livelli dell'anno precedente. L'Ue, cui sono destinate tre calzature su quattro vendute all'estero, fa segnare aumenti nell'ordine del 12,2% in valore e del 9% in quantità. Un dato positivo che conferma il recupero anche su un mercato che negli ultimi anni aveva sofferto molto e nel quale spiccano risultati significativi soprattutto dei primi due Paesi clienti: Francia e Germania. Le vendite sul mercato francese sono cresciute del 16% in valore, mentre sul mercato tedesco la crescita è stata del 15,6% con un aumento del prezzo medio per entrambi i mercati.

È il segno evidente di una crescita di competitività in termini di prodotto, design e distribuzione; fattori che hanno permesso alle aziende di ritoccare i listini seppure a seguito di un aumento dei prezzi delle materie prime. Decisamente meno premianti le dinamiche di Regno Unito (+5,5% in valore) e Spagna (+1,5% in valore), mentre è soprattutto in Grecia che le vendite soffrono (-24% in valore e -10% in volume), scesa in tredicesima posizione tra i mercati di destinazione a causa delle pessime condizioni del mercato interno. L'altro grande malato d'Europa, il Portogallo, segna invece un recupero del 19,1%. Gli aumenti più significativi, nelle prime posizioni, sono invece mostrati da Stati Uniti (+20,2% in valore), Svizzera (24%) e Russia (29,2%) rispettivamente terzo, quarto e quinto Paese cliente.

L'analisi per macroaree
Particolarmente positive le indicazioni relative all'export verso il Far East (+37% in valore nel complesso, trainato dalle ottime performance in Giappone, +26%, Hong Kong, +41%, e Cina, +55%). Pur se ancora parziale, prosegue con ritmo sostenuto il recupero nelle due aree più colpite dalla crisi del 2009, vale a dire Est Europa/CSI (+27,2%) e America settentrionale (+22%).

L'import
I dati dicono che nei primi cinque mesi le importazioni italiane sono cresciute in valore del 15,6% e si sono ridotte dell'1,3% in termini di volume. La lieve flessione è tutta attribuibile al calo della Cina (-12,1%), che registra però un aumento del 7% in valore in seguito all'incremento del prezzo medio da 3,95 a 4,80 euro al paio. Le importazioni italiane da Cina e Vietnam delle calzature in pelle per le quali, sino al 31 marzo scorso, erano in vigore le misure compensative antidumping mostrano una contrazione complessiva dell'import italiano dai due Paesi del 17% in quantità, malgrado un aumento nel bimestre aprile/maggio del 29%. Si tratta quasi certamente dell'effetto di spedizioni posticipate nei primi tre mesi dell'anno quando ancora erano in vigore i dazi e i dati, per l'arco temporale ancora troppo breve, non permettono osservazioni conclusive.
L'Europa.

Il nodo del mercato italiano
«La nostra maggiore preoccupazione per i prossimi mesi è per il mercato italiano, che da diversi periodi è ormai in una fase di stallo e per cui non si prevedono cambiamenti in positivo - continua Sagripanti - . Gli acquisti delle famiglie italiane nel primo semestre di quest'anno restano fermi: -1% in volume e un +0,2% in termini di spesa. Tra l'altro si tratta di un trend in peggioramento: dopo un primo trimestre chiusosi con una flessione dello 0,9% in quantità, accompagnata però da un incremento in spesa (+2,2%), il secondo trimestre conferma una riduzione nel numero di acquisti (-1,1% il dato per le paia) e peggiora sul fronte della spesa (-1,2%) rispetto ad aprile/giugno 2010. È il segnale che manca fiducia e che questa situazione, senza correttivi per favorire la crescita economica, è destinata a durare. La situazione è appesa al filo dell'evoluzione dei mercati e non possiamo nascondere una certa preoccupazione - conclude Cleto Sagripanti - anche per l'assenza attuale di una agenzia per la promozione delle imprese dopo la chiusura di Ice. Partecipiamo attivamente ai tavoli che porteranno alle Assise generali dell'export. Ma restiamo preoccupati sia sulla gestione di questo periodo ponte sia sulla effettiva disponibilità dei fondi necessari per costituire nuovi scenari».

L'operazione e-commerce
C'è poi la novità commercio elettronico: a partire dal 16 Settembre 2011 Anci, mette a disposizione dei consumatori il sito www.iloveitalianshoes.eu, piattaforma e-commerce attraverso la quale è possibile acquistare le calzature made-in-Italy.
L'obiettivo del Gruppo giovani dell'Associazione, ideatore e promotore del progetto, è di contribuire allo sviluppo di questo canale di vendita ad alto potenziale favorendo allo stesso tempo l'accesso sul mercato online al maggior numero possibile di imprese calzaturiere italiane.

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