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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 06:41.

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MILANO
L'aria, negli stand, è rilassata, tra i buyer risuonano le lingue più ricorrenti in questi giorni al Micam, la più importante manifestazione internazionale per la calzatura di qualità, organizzata dall'Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci), che ieri ha archiviato l'edizione invernale 2011: il russo, il cinese, l'inglese, il francese. È ora di tirare le somme, c'è ottimismo.
«È stato il Micam della ripresa, dei buoni affari, degli ordini sui prodotti di qualità italiana. Dopo il +30% del terzo trimestre 2010, il settore rialza la testa. Il recupero sulla caduta di fine 2008 è stata netta», commenta Vito Artioli, presidente di Anci.
Ben 38.812 gli operatori censiti in Fiera a Rho, con un incremento del 5,97% rispetto a marzo 2010, equamente divisi tra 19.224 italiani (+8,68%) e 19.588 stranieri (+3,44%). «Un bilancio più che positivo - ribadisce Artioli - tornano gli americani e vi assicuro che la cosa è sorprendente, i russi resistono e lasciano spazi anche ai buyer dell'Asia centrale, dal Turkmenistan all'Uzbekistan. Ma anche da Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, dalla Cina, che mostra un significativo avvicinamento al Giappone, e dall'area dell'Asia Pacifico; dalla Turchia e dagli Usa». Ben 1.600 case produttrici hanno presentato le collezioni per l'autunno-inverno 2011/2012. Per il direttore generale Fabio Aromatici, «i dati testimoniano anche la tenuta dell'intero comparto calzaturiero».
«Si è tornato a comprare in Italia, il made in Italy italiano - dice Cleto Sagripanti, amministratore delegato della marchigiana Manas - passata la sbornia, s'è capito che per acquistare prodotti in fasce di qualità, belle e comode, bisogna bussare proprio qui. Devo dire onestamente che anche noi abbiamo avuto la nostra fase dei derivati, ormai per fortuna superata. Siamo tornati alla realtà». Dalle Marche il giro d'Italia continua in Toscana con lq Baldinini di San Mauro Pascoli. Baldinini è un marchio amatissimo in Russia: Gimmi Baldinini, al cellulare, mentre fa la spola tra Fiera e il quartier generale nel quadrilatero chic di Milano commenta: «Sta andando bene, in Russia il nostro nome vuol dire felicità, un gruppo rock ci ha dedicato anche una canzone. Avrà visto che nel nostro stand i russi sono molto presenti». Vero. C'erano e compravano, cataloghi alla mano. Alla Pakerson, la casa fiorentina di Cerreto Guidi, Andrea Brotini assiste compratori cinesi che provano morbide calzature in suede: «Sono i nostri partner, stiamo per aprire anche a Jilin, nel Nord-Est della Cina». Ma non fa troppo freddo lì? «Vero. Infatti hanno fatto incetta di scarpe con pelliccia». Allo stand di de Robert Calzature, di Saonara (Padova) valchirie bionde provano stivali eleganti, ma comodi, con suole ben piantate: «Pensiamo alla donna alla moda ma con stile. Direi che va bene, però attenti, i mercati bisogna sondarli con molta cura. Noi stiamo pensando molto al Nord Europa, Germania, Svizzera».
In contemporanea chiude anche Mipel, l'appuntamento della pelle. Ottimo andamento e chiusura positiva anche lì. Il presidente di Aimpes, Giorgio Cannara, snocciola di dati: «Circa 17.440 buyer, +7,9 % rispetto a marzo 2010, con un'affluenza estera di 8.540 buyer (circa il 50% del totale), confermano una ripresa di settore registrata già nell'edizione del mese di settembre».
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