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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2011 alle ore 20:29.

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«Inappropriato e immorale». Così Dominique Strauss-Kahn ha commentato, per la prima volta dallo scandalo che lo ha travolto il 14 maggio scorso, il rapporto sessuale che ebbe con la cameriera del Sofitel Hotel di New York. Episodio che comportò un'accusa di stupro, da cui è stato scagionato, e la perdita della guida del Fondo Monetario Internazionale. «Chiaramente non sarò candidato», conferma Strauss-Kahn, in diretta tv, aggiungendo che non è sua intenzione di «immischiarsi nelle primarie del partito socialista». Allo stesso tempo però alla domanda se sia stato vittima di una «trappola» risponde: «Potrebbe essere possibile. Una cospirazione, vedremo».

Strauss-Kahn respinge ogni accusa di violenza o di rapporto a pagamento con Nafissatou Diallo, ma ammette una «colpa morale», nei confronti «di mia moglie, dei miei figli e anche dei francesi». «Ho mancato - ha detto - l'appuntamento con i francesi, che avevano posto in me la speranza di un
cambiamento». Quanto accaduto nella suite del Sofitel il 14 maggio scorso, precisa Strauss-Kahn - «non comprende né violenza, né
costrizione, né aggressione, né alcun reato. È stata una relazione inappropriata, uno sbaglio».

L'ex direttore del Fondo monetario internazionale ha smentito di aver abusato sessualmente nel 2003 della giornalista Tristan Banon, che lo ha denunciato formalmente quest'anno in Francia di stupro, subito dopo il suo arresto per la presunta violenza contro una cameriera d'albergo. «In quell'incontro non c'è stata alcuna aggressione nè violenza, La versione fornita (da Banon) è frutto di immaginazione e calunniosa».

Quale sarà il futuro di Dsk? «Prima di tutto mi riposerò, mi prenderò il tempo per riflettere. Ma tutta la mia vita è stata dedicata a cercare di essere utile al bene pubblico...vedremo», ha chiuso l'intervista su Tfr1.

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